La Nuova Sardegna

Sassari

“EFFETTO COBRA” ANCHE PER I GENITORI

Atleti orfani, genitori fuori dai palloni, genitori allontanati dagli allenamenti e gare... Nel mondo dello sport si accetta che un atleta sia basso («È forte però purtroppo paga l’altezza»), ma non...

17 settembre 2016
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Atleti orfani, genitori fuori dai palloni, genitori allontanati dagli allenamenti e gare... Nel mondo dello sport si accetta che un atleta sia basso («È forte però purtroppo paga l’altezza»), ma non che non sia combattivo e grintoso. In quest’ultimo caso, tipico commento da allenatore «Purtroppo hai genitori che hai...». Insomma caratteristiche fisiche si possono accettare, mentre le caratteristiche psicologiche sono considerate una “colpa” dei genitori.

Prendo spunto da un’argomentazione di economia per riflettere sul problema. Tempo fa in India alcuni governatori cercarono di affrontare il problema del sovraffollamento dei cobra, offrendo alla popolazione dei denari per ogni esemplare ucciso. Il numero dei serpenti caló immediatamente. Dopo poco, però, i cittadini iniziarono a non uccidere i serpenti ed allevarli per avere più esemplari e guadagnare di più. Questo passaggio incise pesantemente sulle casse dello stato al punto che i governatori sospesero le ricompense per i serpenti uccisi. A questo punto per i cittadini non aveva più senso allevare i serpenti e tutti quelli allevati vennero abbandonati. Morale della favola, l’operazione costó un sacco di soldi e in India la popolazione dei serpenti aumentó piuttosto che diminuire.

Questo processo si chiama “Effetto Cobra” ed è stato coniato dall’economista Siebert.

Si presta a tante interpretazioni, non solo di natura economica. In questo spazio interessa la dimensione psicologica: l’aumento della popolazione dei cobra è un problema complesso, pagare per ogni esemplare morto è una risposta semplice. Alla lunga, rispondere in modo semplice a problemi complessi, amplifica il problema.

Il rapporto con i genitori dei nostri atleti è un problema complesso: allontanarli indiscriminatamente è una risposta semplice, che non prende in considerazioni tanti aspetti, primo fra tutti il vissuto dei genitori e come questo interferirà nel rapporto tra il figlio e la società sportiva che lo ospita. Insomma, stare sulla complessità significa chiedersi come mai la popolazione dei serpenti è aumentata?

Uscendo dall’esempio dei serpenti allevato per essere uccisi per tornare al nostro argomenti, chiediamoci perché quello specifico genitore ha necessità di stare così vicino al figlio? Accogliere il suo bisogno ed educarlo al confine può mettere le basi per la reale soluzione del problema.

Stiamo perdendo la ricchezza della complessità, in 140 caratteri non si può descrivere il mondo.

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