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Sassari

A Sorso le sagre degli ortaggi seminano la discordia

di Salvatore Santoni
A Sorso le sagre degli ortaggi seminano la discordia

Strappati i manifesti della rassegna dedicata al pomodoro , il comitato occupa l’aula consiliare Il precedente di giugno per l’evento in onore della zucchina. «Ora dicano se diamo fastidio»

26 agosto 2016
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SORSO. Prima la zucchina, adesso il pomodoro. Le sagre degli ortaggi continuano ad andare di traverso agli amministratori comunali. Ieri il comitato organizzazione della “Sagra di ra pumata” ha occupato l’aula consiliare in segno di protesta contro la decisione dell’amministrazione Morghen di rimuovere alcuni manifesti dell’evento che erano affissi lungo la strada litoranea. «Prima spostano la manifestazione per fare la festa della birra e ora ci fanno questo sgambetto», lamentano i commercianti. Ora la minoranza è pronta a portare la questione davanti al consiglio comunale in una seduta aperta agli interventi dei cittadini.

La protesta. Ore 13. I rappresentanti delle oltre trenta attività che fanno parte del comitato organizzatore del poker di sagre vegetariane – zucchina, pumata, patata e uva – irrompono in aula consiliare per protestare contro la rimozione dei manifesti della Sagra della pumata, l’evento enogastronomico atteso da molti e che si svolgerà domani a Sorso. I corridoi del municipio sono deserti, gli unici a presentarsi sono i consiglieri di minoranza Michele Roggio e Gian Paolo Sanna. «Hanno strappato i nostri manifesti – dice il ristoratore Giuseppe Peru - che erano stati affissi negli stessi punti dove altre associazioni lasciano i loro. L’amministrazione conferma la rimozione, ma non dice chi l’ha disposta». «Pare che in quei punti le affissioni siano vietate – prosegue Peru –. E allora, se abbiamo infranto la legge è giusto che però valga per tutti». I manifesti spariti non sono l’unico sgambetto lamentato dai commercianti: «La sagra era inizialmente prevista per il 19 agosto, e invece ci hanno negato le autorizzazioni per fare una festa della birra dalla quale siamo sono stati tagliati fuori. Paghiamo le tasse come tutti e per questo chiediamo più attenzione all’amministrazione. Se la nostra proposta di una città viva crea problemi che lo dicano, vorrà dire che non organizzeremo più eventi».

Zucchine piccanti. Nel braccio di ferro tra amministrazione e comitato c’è un precedente che scotta. È la Sagra della zucchina, che a fine giugno ha attirato a in Romangia migliaia di visitatori. In quell’occasione, l’amministrazione aveva stentato a concedere agli esercenti il contributo richiesto. Il vice capogruppo Pd, Michele Roggio, aveva portato il tema all’attenzione dell’assemblea civica. La risposta del primo cittadino e dell’assessore alle Attività produttive, Mauro Vacca, era arrivata a stretto giro: «Abbiamo stanziato 500 euro». Pochi spiccioli, se pur in un periodo di agonia per le casse comunali, che sono stati deliberati dall’esecutivo ma ancora non liquidati agli organizzatori.

Centro in agonia. Negli ultimi anni, soltanto tra le piazze Sant’Agostino e Bonfigli sono spariti due dei locali storici, la Gabbietta e il Molinari. «E chi resta non se la passa bene – sottolineano i commercianti –. Di questo passo non resisteremo a lungo». Il comitato è formato soprattutto dai superstiti del naufragio del centro commerciale naturale, e rappresenta lo zoccolo duro della piccola imprenditoria sorsense. «Non è nostra abitudine fare polemiche – spiega Gavino Melis – preferiamo pensare a valorizzare il territorio. Però purtroppo Sorso è l’unica realtà del circondario che non ha un programma estivo degli eventi. E per una città da 15mila abitanti e 18 chilometri di costa diventa un problema».

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