La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, ciclabili in viale Dante: guerra tra Comune e ditta appaltatrice

di Luigi Soriga
Sassari, ciclabili in viale Dante: guerra tra Comune e ditta appaltatrice

La Malacrida srl preannuncia ricorsi: «Non occorrono autorizzazioni per cominciare i lavori, è sufficiente il contratto»

25 agosto 2016
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SASASRI. La patata bollente di viale Dante non smette di procurare grattacapi all’amministrazione comunale. Prima una bella fetta di cittadini che innalzano le barricate contro la pista ciclabile all’interno dei giardini spartitraffico e sono pronti a difenderla col coltello tra i denti. Dopodiché a mettersi di traverso è anche l’impresa che ha vinto l’appalto per l’ultimazione del lotto tre. Due giorni gli operai e i mezzi della Malacrida Srl si sono insediati nel cantiere di viale Dante e hanno cominciato i lavori di smantellamento del selciato e delle panchine.

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I residenti hanno dato l’allarme, sui social è rimbalzata subito la notizia e il Comune ha fatto intervenire immediatamente i vigili urbani. I quali hanno chiesto ai titolari della ditta di esibire le autorizzazioni per la manomissione del suolo pubblico, per poi sanzionarli, imporgli la sospensione delle opere e il ripristino dello stato dei luoghi, dal momento che i rappresentanti della Malacrida non avevano con sè alcuna documentazione. La vicenda sembrava chiusa lì, anche se pareva piuttosto singolare che un’impresa, di buon mattino si svegliasse e decidesse sua sponte di mettersi all’opera. E in effetti questo è l’inizio di un braccio di ferro tra il comune e la ditta appaltatrice.

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«Quelle autorizzazioni che ci hanno richiesto non sono affatto dovute – spiega il il responsabile commerciale della srl, Pierluigi Malacrida – l’autorizzazione ad aprire il cantiere ci è data dal contratto stesso di appalto da noi stipulato prima nel febbraio 2016 (ciclabile ai bordi dei due marciapiedi), e poi risottoscritto con la perizia di variante del 12 aprile 2016 (ciclabile all’interno dei giardini). In più c’è stata anche la consegna dei lavori da parte dell’amministrazione. Quindi noi abbiamo ultimato tutte le vie previste nel capitolato (Mancini, Italia, Tavolara, De Nicola, Margherita di Savoia ecc.), abbiamo svolto i lavori a regola d’arte e stiamo aspettando che il Comune faccia svolgere un sopralluogo da un direttore dei lavori e da un tecnico per eseguire il collaudo ed esimerci così dal ricecere quotidiani insulti dagli automobilisti che non possono attraversare la pista in Corso Margherita di Savoia per andare a parcheggiare».

L’unica opera che resta da ultimare è viale Dante: «Per noi aprire il cantiere è fondamentale perché stando fermi non raggiungiamo la soglia minima degli stati di avanzamento che ci garantiscono il saldo dei lavori già eseguiti. È paradossale che sia un’amministrazione a porre freno a una ditta che vorrebbe correre. In genere avviene l’esatto contrario. Se il Comune ha dei problemi politici da risolvere, che se li risolva. Ma non deve impedirci di fare il nostro lavoro. Perciò per prima cosa faremo ricorso contro la sanzione di 848 euro comminata dai vigili urbani, che riteniamo del tutto illegittima. Dopodiché prendiamo atto che da parte dell’amministrazione c’è stata una consegna parziale dei lavori contemplati nel capitolato d’appalto, perché manca all’appello una via».

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