La Nuova Sardegna

Sassari

Agenti corrotti a Sassari. Un indagato: «Non sono un infame»

di Daniela Scano
 Agenti corrotti a Sassari. Un indagato: «Non sono un infame»

Inchiesta “Divise sporche”, parla il pregiudicato accusato di avere teso una trappola a un pusher senegalese per consegnarlo alla polizia

25 agosto 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Okk come lo sent dille di chiamarmi e di non fidarsi del moccioso». La destinataria del messaggio è la compagna di un senegalese appena sfuggito all’arresto. Il “moccioso” è Lorenzino Fiori, 21 anni, oggi accusato di concorso in corruzione per avere “venduto” il pusher al poliziotto Gianluca Serra e al suo collega Marco Fenu (entrambi finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Divise sporche”) in cambio della promessa di duecento grammi di eroina o di cocaina. Insomma, della metà della droga che l’assistente capo Serra avrebbe sequestrato nel corso della “brillante operazione di servizio”. Operazione non riuscita, il 4 febbraio del 2015, perché lo spacciatore era diffidente e anche molto veloce.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.14001238:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2016/08/23/news/agenti-corrotti-a-sassari-il-poliziotto-arrestato-quei-polli-dei-colleghi-1.14001238]]

La verità sgrammaticata di Maurizio Allocca vola sulle ali di un post comparso alle 14.27 del 23 agosto nel profilo facebook attivo nonostante il titolare sia agli arresti domiciliari dove sta scontando una condanna per droga. Una presa di posizione pubblica, quella di Allocca, con il rischio calcolato di mettersi ulteriormente nei guai. Tutto dopo la vicenda giudiziaria che lo vede accusato di corruzione in concorso con i poliziotti Gianluca Serra e Marco Fenu. Non è l’ennesimo procedimento penale a turbare Allocca, che ai guai con la giustizia ci è abituato, ma il reato contestato: avere cercato di incastrare un compagno di strada per consegnarlo alla polizia.

Per scrollarsi di dosso questo sospetto, Maurizio Allocca si è esposto prima con un post su fb e ieri mattina con una lettera al giornale. Il senso di entrambi i messaggi è: «non sono un infame».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.13987615:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2016/08/20/news/poliziotti-corrotti-a-sassari-l-accusa-l-agente-ha-rubato-i-soldi-al-pusher-1.13987615]]

La lettera alla Nuova è breve, scritta a stampatello, e dal tenore si intuisce che l’ha vista un avvocato. «In riferimento all’inchiesta “divise sporche” e agli altri articoli apparsi sulla stampa locale, nella quale si dice che il sottoscritto avrebbe agito da agente provocatore per consentire la cattura di uno spacciatore di colore, intendo ribadire come farò in sede interrogatoria davanti al gip che nella mia vita non ho mai posto in essere questo tipo di comportamenti». «Ma anzi – scrive ancora Allocca – nel caso contrario il mio approccio era quello di evitare al malcapitato ritorsioni ben più gravi da parte di persone citate nell’indagine. Preciso che di ciò sono ben a conoscenza sia il senegalese che la sua famiglia».

Allocca ha usato un linguaggio più disinvolto il 23 agosto, quando si si è rivolto agli amici di facebook per postare il messaggio con cui a suo dire nel febbraio del 2015 cercò di avvertire un presunto spacciatore senegalese del “pericolo” rappresentato da Lorenzino Fiori. Destinataria dell’avviso sarebbe stata la compagna del senegalese. «Ma io non sapevo c’era la polizia dietro questa storia – spiega Allocca –. Pensavo che Lorenzino Fiori volesse picchiare quell’uomo. Per questo l’ho avvertito».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.13986871:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2016/08/20/news/agenti-corrotti-a-sassari-in-13-coinvolti-nell-inchiesta-soldi-droga-e-corruzione-1.13986871]]

Secondo la squadra Mobile della questura, che ha eseguito le indagini, Maurizio Allocca era perfettamente consapevole di aiutare Lorenzino Fiori a incastrare il senegalese e tentò senza riuscirci di attirarlo in una trappola. Una interpretazione dei fatti che ha indispettito l’indagato, al punto da spingerlo a scrivere agli amici. La punteggiatura è stata aggiunta. «Forse con questi messaggi potranno arrestarmi, ma questa è la verità e non quella che dicono gli sbirri sul giornale – si legge nel post –. Se leggete bene, io avviso la persona che dicono che lo volevo far arrestare. Se leggete bene, io lo avviso di non fidarsi del moccioso che sarebbe Lorenzino Fiori perché dopo aver sentito ed essermi assicurato di quel che aveva fatto a r.l. (il riferimento è a Roberto Lella, al quale secondo le accuse Gianluca Serra rubò cinquemila euro durante una perquisizione scattata su input di Fiori ndc)avevo la certezza che era un infame». Infine un appello al garantismo della strada: «Quindi prima di giudicare sentite bene le due campane»

Tanta preoccupazione è giustificata. Il fatto è che nell’ambiente di Maurizio Allocca la patente di informatore delle forze dell’ordine può essere più incresciosa di una fedina penale macchiata o di un arresto in flagranza di reato.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative