La Nuova Sardegna

Sassari

Arrestato anche il complice dell’agente

di Daniela Scano
Arrestato anche il complice dell’agente

Torna dall’Austria e finisce ai domiciliari il presunto “regista” della truffa che fece scattare l’inchiesta per corruzione

22 agosto 2016
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SASSARI. Sapeva che al suo ritorno dalle vacanze all’estero lo avrebbero arrestato e ha deciso di anticipare di una settimana il rientro, annunciando il suo arrivo al personale della squadra Mobile della questura. Del resto, le ferie in Austria erano già state rovinate dalla notizia della inchiesta che lo vede accusato di corruzione e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Lorenzo Carboni, 46 anni, sassarese, responsabile dell’agenzia di pratiche assicurative Global Assistance, ieri mattina è stato arrestato al porto di Olbia subito dopo essere sbarcato dalla nave. Il personale della squadra Mobile diretta da Bibiana Pala ha consegnato all’uomo, che però ne conosceva già il contenuto, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa al scorsa settimana dal giudice per le indagini preliminari Michele Contini. Il gip ha accolto le richieste del sostituto procuratore Giovanni Porcheddu.

Carboni è il terzo dei tredici indagati della inchiesta su presunti casi di corruzione in questura ad essere finito agli arresti domiciliari. Gli altri sono gli assistenti capo della sezione Volanti Gianluca Serra, 39 anni, personaggio centrale dell’inchiesta; e il suo parigrado Marco Fenu, di 42, entrambi sassaresi.

Quello contestato a Carboni, in concorso con Gianluca Serra e con il sassarese Massimiliano Podda, 38 anni, è l’episodio che ha fatto scattare l’inchiesta che ha scoperchiato i presunti loschi traffici intrattenuti dall’assistente capo Serra nell’ambito del suo lavoro. Si tratta della truffa subita dalla compagnia Groupama Assicurazioni, con cui Lorenzo Carboni è assicurato, costretta a liquidare un risarcimento di 40 mila euro per un falso incidente stradale. Il 16 maggio del 2013 Carboni presentò richiesta alla sua compagnia sostenendo di avere provocato, mentre era alla guida del proprio scooter, la caduta costata gravi lesioni a Massimiliano Podda. Determinante in quella occasione fu la relazione di servizio siglata da Gianluca Serra e datata 13 luglio 2011, in cui il poliziotto dava atto di essere intervenuto per eseguire i rilievi dell’incidente. Quella relazione si è poi dimostrata falsa e secondo il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, titolare dell’inchiesta, venne “confezionata” nel 2013 e retrodatata di due anni. Gianluca Serra avrebbe incassato novemila euro per il “favore” all’amico esperto di sinistri stradali e regista dell’imbroglio .

Ma quella del 2013 potrebbe non essere l’unica truffa che gli investigatori sospettano sia stata orchestrata dal duo Serra-Carboni. Ieri mattina, dopo avere notificato all’indagato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, il personale della squadra Mobile ha infatti perquisito l’abitazione e gli uffici di Lorenzo Carboni dimostrando di avere le idee chiare su cosa cercare. Nel corso delle operazioni sarebbero stati sequestrati lo smartphone dell’esperto di pratiche per sinistri stradali e il fascicolo su un altro incidente in cui era rimasto coinvolto l’amico poliziotto. La Mobile vuole evidentemente vedere chiaro anche su quella pratica per verificare che non siano stati commessi falsi.

Dopo lo sbarco al porto di Olbia Lorenzo Carboni, che era arrivato in Sardegna con la famiglia, è stato fatto salire a bordo di un’auto della polizia e portato in questura a Sassari dove sono state eseguite le formalità dell’arresto. Quindi l’uomo è stato accompagnato nella sua abitazione dagli stessi agenti che lo avevano arrestato. Nelle prossime ore, assistito dai suoi avvocati Stefano Porcu e Antonio Sanna, Carboni sarà interrogato dal gip Contini.

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