La Nuova Sardegna

Sassari

Wwf: proteggiamo lo stagno di Platamona

Wwf: proteggiamo lo stagno di Platamona

Dopo il rogo di una settimana fa interviene l’associazione ambientalista: «Serve un servizio di vigilanza»

08 agosto 2016
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SASSARI. Un controllo degli accessi e un attento servizio di vigilanza forse avrebbero potuto evitare quello che è accaduto una settimana fa. A una settimana di distanza del vasto incendio che domenica scorsa devastato il canneto che incornicia lo stagno di Platamona la sezione sassarese del Wwf per chiedere più attenzione per l’oasi faunistica troppo spesso minacciata dagli incendi. Pochi giorni dopo il rogo la polizia municipale di Sassari aveva voluto effettuare un monitoraggio dell’area interessata dal rogo. L’ispezione era avvenuta con l’ausilio di un drone equipaggiato con una action cam ad altissima risoluzione che aveva potuto effettuare delle efficaci riprese ad alta quota. Il filmato girato dal dispositivo aereo aveva consentito di quantificare l’entità dei danni ambientali, e soprattutto di avere l’ennesima conferma dei grandi rischi che hanno corso i bagnanti e le famiglie che si trovavano nella spiaggia in prossimità della Rotonda o nelle abitazioni limitrofe. «Attualmente non ha ancora attuazione un adeguato controllo degli accessi al sito - commenta Wanda Casula del Wwf Sassari - e un servizio di vigilanza che contrasti comportamenti illeciti come l’immissione di specie alloctone come avvenuto con le tartarughe carnivore americane, che entrano in competizione e predano le specie autoctone. È necessario inoltre - continua Wanda Casula - un attento monitoraggio degli inquinanti immessi nello stagno come avviene principalmente con i reflui dei villaggi turistici per sovraccarico estivo dei depuratori ed è necessario trovi attuazione un piano antincendio che impedisca le ripetute devastazioni che avvengono frequentemente. Se il fuoco domenica avesse superato l’asfalto e si fosse diffuso sul versante mare, le conseguenze sarebbero potute essere molto più gravi. Invece la staffetta dei canadair hanno arginato subito l’avanzare delle fiamme, e le immagini in hd del drone testimoniano l'incredibile quantità d'acqua riversata dagli aerei. «Va detto che l’Unione Europea - conclude Vanda Casula - applica pesanti sanzioni per la scomparsa o il grave danno causato a un sito Sic della Rete Natura 2000 e che Platamona con il suo stagn, le dune e il ginepreto potrebbe rappresentare il volano per lo sviluppo di un turismo alternativo».

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