La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa: «È illegittimo salvare i morosi»

Il gestore idrico replica al sindaco sull’ordinanza per evitare gli slacci in via Pozzomaggiore

05 agosto 2016
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SASSARI. Abbanoa non ci sta a fare la parte del cattivo sulla questione degli slacci ai condomini, e replica piccata al sindaco Nicola Sanna. «Le ordinanze dei Comuni che impongono il divieto di slaccio delle utenze morose sono illegittime. Su questo aspetto si è già espresso il Tar della Sardegna e i giudici di altre regioni, sottolineando in più occasioni come tali ordinanze siano “espressione di uno sviamento nell’esercizio dei pubblici poteri in quanto il Comune, estraneo al rapporto contrattuale gestore/utente, impedisce all’ente gestore di azionare i rimedi di legge tesi a interrompere la somministrazione di acqua nei confronti di utenti non in regola col pagamento dei corrispettivi. L’ordinanza è oggettivamente priva dei presupposti di contingibilità e di urgenza e risulta essere del tutto impropria e inadeguata”». I vertici di Abbanoa si rivolgono a Nicola Sanna anche nella sua doppia veste istituzionale: «Lascia quindi abbastanza perplessi che sia il presidente dell’Ente di Governo d’Ambito, in qualità di sindaco, a ventilare la minaccia di un’ordinanza a difesa dei morosi che sarebbe palesemente illegittima, come già conclamato dal Tar, e quindi senza alcun effetto pratico».

Il condominio di via Pozzomaggiore ha accumulato una morosità di 160mila euro esclusivamente a causa dell’ininterrotto mancato pagamento delle fatture dal 2011 a oggi: una media di due fatture all’anno con importi medi annui di 147 euro per unità abitativa. Al mancato pagamento delle bollette sono seguiti innumerevoli solleciti e preavvisi di slaccio.

«Non hanno avuto risposta dal Comune le proposte di Abbanoa per creare allacci singoli o in alternativa un servizio di riparto. Lo scorso 27 luglio i nostri tecnici hanno eseguito un sopralluogo assieme ai referenti comunali per verificare la possibilità tecnica di realizzarli. L’impianto interno al condominio, però, è risultato completamente non a norma (dal posizionamento della cisterna alle rastrelliere dei contatori interni). Sono state prospettate due ipotesi che, comunque, sono percorribili soltanto dopo aver avviato un percorso di regolarizzazione: pagamento del 40 per cento e dilazione del resto dell’insoluto come previsto dal regolamento. La prima ipotesi prevede l’adeguamento degli impianti e lo spostamento all’esterno dei contatori singoli con costi a carico del condominio. In alternativa si può sottoscrivere un contratto di riparto che non necessità di interventi strutturali, ma prevede l’installazione di contatori interni con sistema di telelettura.

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