La Nuova Sardegna

Sassari

Sardegna, lettere a Renzi. L’avvocato: « Ci aiuti a salvare i presidi giudiziari»

Mariano Mameli*

Mariano Mameli Presidente del Consiglio dell’Ordine forense di Sassari...

29 luglio 2016
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Gentile presidente, 
quando il 20 marzo scorso gli avvocati di Sassari hanno ricevuto il collega del consiglio dell'ordine tunisino insignito del nobel per la pace, Abdelaziz Essid, è parso loro ancora più chiaro quale importanza riveste la cultura delle regole e del diritto per ogni popolo. Quanto va accadendo in Turchia in questi giorni ne è poi la ulteriore conferma. 
 
La cultura dei diritti ha poi sempre percorso i sentieri della amministrazione della giustizia in ogni epoca. Con l'Unità d'Italia due cose divennero subito simboli, anche in Sardegna, della ritrovata unità: il collegamento mediante una estesa rete ferroviaria dei territori appartenenti alle regioni più interne, e l'amministrazione moderna ed efficace della giustizia in conformità al nuovo ordinamento del regno. 
 
Oggi quella rete ferroviaria, vanto della tecnologia imperiale inglese è ovviamente obsoleta, e l'amministrazione della giustizia deve far fronte a cambiamenti ed evoluzioni epocali. Tuttavia immutate sono le ragioni che avevano sorretto i due interventi. Un paese che voglia essere civile e solidale deve sapere che non si lasceranno indietro porzioni di territorio, intere comunità, e che qualità e organizzazione del servizio giustizia non verranno lasciate arretrare. A cominciare dai presidi giudiziari, i tribunali e la sezione staccata della Corte di Appello di Sassari che insieme servono eroicamente con il poco, pochissimo personale disponibile tutto il Nord sardegna. Così centrali e importanti per la civiltà dei diritti e delle regole; così importanti per una regione che ha l'ambizione di voler attrarre operatori ed investimenti anche in ragione della sua speciale collocazione geografica.
 
* Presidente del Consiglio dell’Ordine forense di Sassari
 
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