La Nuova Sardegna

Sassari

Sardegna, lettere a Renzi. Il sindaco di Desulo: «Viviamo come in prima linea»

Gigi Littarru*

29 luglio 2016
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Caro Matteo Renzi,

sono Gigi Littarru, sindaco di un piccolo paese di montagna (perché anche in Sardegna ci sono le montagne) che per amore e passione ha deciso di prestarsi alla politica per amministrare il suo paese. Le volevo chiedere alcune cose in occasione della sua visita nell’isola: come mai viene da solo e non accompagnato dal ministro per il Lavoro e lo Sviluppo? Come mai, da ex sindaco, sta annientando i Comuni in particolare modo quelli piccoli? Come pensa di risolvere la pazzia del bilancio armonizzato che ha letteralmente azzoppato gli enti locali?

Ecco caro Matteo Renzi, avrei tante cose da dire e da capire ma sa, qui da noi oltre a guardarsi le spalle dai pazzi che sparano ad altezza d'uomo, siamo anche costretti a proteggerci dallo Stato che detto in limba oltre ad essere un babbu malu, este unu malu pagadore. (Oltre a essere un padre cattivo, è un cattivo pagatore).

Ecco proprio per questo motivo, non spaventatevi se ultimamente in Sardegna dilaga una voglia pazza di indipendentismo, visto che l'autonomia da cinquant'anni l'abbiamo riconsegnata ai palazzi romani dove, puntualmente, ci presentiamo col capello in mano. Amen

* Sindaco di Desulo

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