La Nuova Sardegna

Sassari

Oggi Matteo Renzi sarà a Sassari e Alghero, patto con la Regione da 2,9 miliardi di euro

Mattero Renzi con Francesco Pigliaru
Mattero Renzi con Francesco Pigliaru

Il premier: «Ci sono anche i soldi per completare la Sassari Olbia». Pigliaru: «Risposte certe alle nostre richieste»

29 luglio 2016
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CAGLIARI. L’arrivo di Matteo Renzi ad Alghero è stato rinviato di un’ora. L’aereo atterrerà non più alle 16 di oggi 29 luglio, ma alle 17 «perché l’impegno in mattinata del premier a Taranto – come comunicato da Palazzo Chigi – potrebbe durare più del previsto». La firma celebrativa del Patto per la Sardegna è annunciata mezz’ora dopo a Sassari, nell’aula magna dell’Università, fra Renzi e il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ma potrebbe slittare alle 18.

Prima della partenza dall’aeroporto militare di Alghero, sarà intorno alle 19.30, il premier dovrebbe parlare – sempre all’università – del fenomeno delle start up. Sono le micro società immerse nell’alta tecnologia di cui da sempre l’ex sindaco di Firenze è uno sponsor. Nell programma ufficiale non sono previsti altri appuntamenti, ma è possibile che ci sia lo spazio per qualche incontro politico privato e a più di un contatto informale per dare la spallata decisiva alla crisi interna che attanaglia il Pd sardo da sette mesi.

Messaggio da Roma. In una pausa del Consiglio dei ministri, Renzi ha scritto via mail il motivo della missione, seppure lampo, a Sassari in cui sarà presente anche il sottosegretario Luca Lotti. «Nel 2015 il Governo – – scrive il premier – aveva preso un impegno con la Sardegna, oggi arriva a Sassari per mantenerlo. Con la Regione firmeremo un Patto che vale 2,9 miliardi d’interventi infrastrutturali, recupero ambientale, azioni in campo energetico e industriale, valorizzazione dei settori turistici e culturali. Gli interventi – continua la mail inviata da Palazzo Chigi – saranno tanti ma ne cito uno che sta particolarmente a cuore a chi abita il Nord della Sardegna: ci sono i fondi per completare la quattro corsie Sassari-Olbia».

Poi la conclusione che di fatto è un messaggio politico ed economico insieme: «L'Italia può crescere se il Sud torna a correre: ecco perché abbiamo deciso di firmare i Patti con le Regioni e le città del Mezzogiorno. Sono accordi con impegni precisi e dettagliati, nella massima trasparenza. Per questo il Patto con la Sardegna rappresenta veramente una delle pietre miliari per il rilancio del Mezzogiorno».

Messaggio da Cagliari. Alla vigilia della partenza per Sassari, il presidente della Regione ha cominciato a svelare i contenuti dell’accordo con il Governo. «A maggio del 2015, ad Olbia, abbiamo consegnato al presidente del Consiglio un dossier sui problemi che i sardi hanno nel vivere in un'isola periferica. Nessuna lamentela generica ma, per la prima volta, abbiamo certificato – ha detto il governatore – gli svantaggi attraverso i numeri e dimostrato che è proprio l'insularità a imporre ai sardi costi elevati, soprattutto perché è difficile e costosa la connessione con le reti continentali che offrono servizi essenziali per i cittadini e le imprese». Ancora Pigliaru: «Nel dossier, abbiamo individuato gli interventi che possono mitigare gli effetti negativi dell’insularità, che è geografica e quindi strutturale. Li abbiamo elencati: continuità territoriale, mobilità interna e metano. Su questi temi, con il dossier, abbiamo chiesto al Governo quanto c’è dovuto in termini di risorse finanziarie, investimenti infrastrutturali e opportunità per integrarci e connetterci con l’Europa». In 14 mesi con Palazzo Chigi – ha sottolineato – Pigliaru – «c’è stato un confronto costante e con la firma del Patto, oggi arriveranno risposte certe specifiche alle nostre richieste». Risposte che da Roma Renzi ha subito messo in chiaro ancora prima dello sbarco: 2,9 miliardi. (ua)

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