La Nuova Sardegna

Sassari

Via dopo sedici anni la “Barcarella” nella spiaggia della Pelosa

di Giovanni Bua
Via dopo sedici anni la “Barcarella” nella spiaggia della Pelosa

Per l’ordinanza regionale sulla balneazione il pattino giallo è irregolare. Multa di 6mila euro per lo storico proprietario. Sul web una petizione con 1500 firme

23 luglio 2016
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SASSARI. Sono davvero pochi i frequentatori della Pelosa che non hanno dedicato uno scatto al colorato patino giallo che, da quasi 20 anni, vende mercanzie di ogni tipo ormeggiato sul pelo della fantastica acqua della spiaggia stintinese. Uno scatto e un acquisto, fatto dopo aver scambiato due chiacchiere con Stefano Tola, sassarese giramondo, che descriveva i suoi prodotti comprati nel corso dei tanti viaggi in Asia e centro America, raccontava della sua vita da marinaio e viaggiatore, affascinava turisti e conterranei, per poi emettere regolare scontrino fiscale.

Perché la “Barcarella” era perfettamente in regola almeno da 15 anni: permessi, registratore di cassa, nessun ingombro della spiaggia, gradimento unanime e altissimo.

Almeno fino a quest’estate. Quando nella nuova ordinanza regionale per la balneazione è comparso il divieto alla vendita itinerante negli specchi acquei destinati alla balneazione. Tutti gli altri mezzi a Remi, pedali ed elettrici possono circolare liberamente in tali aree, non la “Barcarella”, che negli scorsi giorni è stata prima multata di 1000 euro dalla capitaneria di porto, e poi di 5mila, con sequestro della merce dalla polizia municipale di Stintino.

Multe ineccepibili, visto che l’ordinanza esiste e Stefano Tola non ha più un regolare permesso, ma comunque paradossali. Con il giovane sassarese che ha trasferito il suo colorato patino di fronte a un bar di pozzo San Nicola, un po’ per protesta e un po’ per continuare a lavorare. E il web che è insorto in sua difesa.

On line c’è infatti una petizione, ospitata da change.org, che ha raccolto in pochi giorni 1388 firme, e che raggiunte le 1500 (probabilmente succederà mentre scriviamo questo articolo) verrrà consegnata a Regione, Comune di Stintino, ufficio del demanio e capitaneria di porto. E su facebook sono decine e decine i commenti tra il sorpreso e lo sdegnato.

Se da una parte è difficile immaginare quale possa essere la soluzione, sicuramente è impossibile capire quali possano essere i vantaggi che questa ordinanza porterà alla Regione, al Comune, alla Pelosa e ai suoi frequentatori. Stefano Tola attende e nel mentre rilancia: con l’apertura domenicale a Pozzo San Nicola, e con il trasferimento della Barcarella su un colorato risciò, avvistato nei giorni scorsi alle Saline. Almeno finché anche questo sarà proibito in una prossima ordinanza di balneazione.

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