La Nuova Sardegna

Sassari

Danni provocati dai cinghiali la Coldiretti chiede i risarcimenti

di Barbara Mastino
Danni provocati dai cinghiali la Coldiretti chiede i risarcimenti

Gli animali selvatici, sempre più numerosi, devastano le aziende agricole e causano incidenti stradali Operatori sul piede di guerra: «Meno burocrazia e un piano per gli abbattimenti programmati»

22 luglio 2016
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OZIERI. Cresce l’allarme in tutto il Nord Sardegna riguardo al problema della presenza massiccia di animali selvatici, che oltre a causare seri danni alle coltivazioni e a provocare incidenti stradali stanno arrivando a lambire i centri abitati. Si ricorderà quanto accadde a Buddusò lo scorso anno, quando per tentare di porre rimedio allo “spadroneggiare” dei cinghiali nelle campagne la Regione, dopo una serie di studi specifici, decretò il via libera all’abbattimento controllato. Un provvedimento che era da tanto tempo caldeggiato dalle associazioni venatorie, che si erano messe a disposizione per evitare “improvvisazioni pericolose”, e che ora la Coldiretti di Sassari e della Gallura richiede con forza per tutto il territorio, identificandolo come unico mezzo possibile per tentare di limitare gli ingenti danni prodotti dai selvatici. «Occorre riformare l’attuale disciplina - dice il direttore Ermanno Mazzetti - perché la proliferazione senza controllo della fauna selvatica (problema che riguarda tutto il territorio nazionale) mette a rischio la sicurezza nelle aree rurali e nelle aree urbane. La presenza così massiccia di cinghiali e di altri animali sta causando la distruzione dei raccolti agricoli, lo sterminio degli animali allevati e un numero crescente di incidenti stradali per un danno totale stimato attorno ai 100 milioni di euro a livello nazionale. Non si tratta di una mera questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne». Si tratta di un problema trasversale che colpisce tutti i settori dell’economia agricola, dall’allevamento fino alla pesca, e che durante il periodo estivo coinvolge anche le aree turistiche costiere. Le zone interne della Sardegna, ma anche le coste galluresi, ne sono pesantemente colpite. A livello nazionale, come si sa, le proteste degli agricoltori (diffuse anche sui social network attraverso l’utilizzo dell’hashtag #bastacinghiali) sono state fatte proprie da Coldiretti, che ora anche a livello locale «chiede con forza - dice ancora il direttore provinciale Mazzetti - la stesura di una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile sopravvivenza delle aziende agricole, lo snellimento della burocrazia e la tutela del reddito a fronte di procedure certe per il risarcimento dei danni». È necessaria comunque anche la collaborazione degli agricoltori, chiamati a denunciare consapevolmente ogni danno, anche minimo, subito da parte dei cinghiali: è questo un modo efficace, secondo Coldiretti, per rendere ancora più chiara l’entità del problema ed è un «passaggio necessario - dice ancora Ermanno Mazzetti - per poter richiedere in un secondo momento l’abbattimento degli animali pericolosi».

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