La Nuova Sardegna

Sassari

l’equivoco

«Dev’essere la buoncostume» e marito fedifrago si rintana

SASSARI. Mentre i vigili urbani svolgono il sopralluogo all’interno degli appartamenti, un marocchino si avvicina di corsa a un agente. Ha l’aria agitata, parla svelto. «Venite a casa mia, dice, c’è...

02 luglio 2016
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SASSARI. Mentre i vigili urbani svolgono il sopralluogo all’interno degli appartamenti, un marocchino si avvicina di corsa a un agente. Ha l’aria agitata, parla svelto. «Venite a casa mia, dice, c’è uno che ha quasi buttato giù la porta, è entrato e ora non ne vuol sapere di uscire. Ha anche detto che era disposto a pagare pur di rimanere nascosto. Io non so cosa vuole da noi. Ma non voglio avere niente a che fare con questa faccenda». Così i vigili urbani vanno a controllare e scoprono il mistero. Si tratta di un portotorrese, sposato, che ha scambiato il blitz della municipale come una retata della “buoncostume”. Evidentemente aveva assaporato i piaceri dell’oriente, ed era terrorizzato da questo dispiegamento improvviso di divise. Ha bussato alla prima porta che ha visto e si è rifugiato come un animale braccato.

I vigili lo hanno rassicurato e convinto ad uscire: quella mattina non erano sicuramente arrivati in forze al Vialetto per stanare i mariti fedifraghi. (lu.so.)

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