La Nuova Sardegna

Sassari

Assistenza ai disabili, marcia indietro

di Paoletta Farina
Assistenza ai disabili, marcia indietro

L’amministratore della Provincia: «La mia proposta alle scuole non compresa, procediamo noi»

21 giugno 2016
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SASSARI. «Sgombriamo il campo dagli equivoci sull’assistenza ai disabili: ai presidi degli istituti superiori ho fatto una proposta, aperta alla discussione e al contributo di tutti: non c’è stato nessun atto formale, nè da parte mia nè da parte degli uffici, proprio in attesa di una risposta da parte dei dirigenti scolastici. Nel frattempo qui già si lavorava per predisporre i nuovi appalti dei servizi d’assistenza e di trasporto. Su cui andiamo avanti per garantire il sostegno ai diversamente abili dal primo giorno di lezione». Contestato dalle scuole e dal sindacato Cgil, di fatto sconfessato dall’assessora regionale all’Istruzione, Claudia Firino, che ha escluso un passaggio di competenze sugli appalti ai presidi, l’amministratore straordinario delle ex Province di Sassari e Gallura, Guido Sechi, mette i punti fermi sulla vicenda. Su cui nello spazio di un fine settimana l’allarme, adesso rientra completamente. Marcia indietro, insomma, si continua come nel passato. Non saranno le scuole ad occuparsi degli appalti, ma la Provincia. Nonostante, e qui il messaggio è alla Firino, «al momento non abbiamo comunicazione da parte della Regione sugli stanziamenti per consentire il diritto allo studio dei disabili».

«Il fatto è che non è stata compresa quella che io considero una proposta innovativa – afferma Sechi –: affidare il budget per l’assistenza alle singole direzioni scolastiche, come già accade negli istituti dell’ex Provincia di Olbia Tempio e con risultati altamente positivi. Un’ipotesi peraltro prevista dallo stesso ministero dell’Istruzione che a proposito di assistenza specialistica non esclude possa essere assicurata anche attraverso convenzioni con le scuole. Ecco, volevamo omogeneizzare le due realtà». Soprattutto Sechi si duole che non si sia compreso che l’opzione, da lui proposta “blindava” i servizi, anche sul fronte dell’occupazione «in un quadro legislativo altamente confuso e incerto come quello attuale», sul futuro delle Province. Dando ad assistenza e trasporto disabili un respiro pluriennale e una continuità e quindi mettendoli al riparo da ritardi e interruzioni. «La legge regionale di riforma degli enti locali, infatti, è stata approvata solo lo scorso febbraio e le direttive operative sono di aprile – dice Sechi –. Ma io resterò in carica fino alla fine di dicembre e non posso procedere a un appalto per l’intero anno scolastico 2016-2017, proprio per la provvisorietà dell’ente al quale è vietato per legge dotarsi di un bilancio triennale. Noi approveremo il bilancio entro il 30 luglio includendo Olbia Tempio. Nel frattempo c’è tutto il percorso referendario. E se dovesse passare il sì alla riforma costituzionale, le Province decadrebbero, se vincerà il no, la funzione dell’istruzione diventerebbe competenza di altri enti». In pratica, secondo Sechi, la sua proposta avrebbe avuto più vantaggi che svantaggi. «Perché a noi interessa soprattutto dare risposte alle famiglie. E mi sorprendono le affermazioni del segretario della Cgil Fp, che ho sempre stimato e apprezzato, dettate più da preoccupazioni sindacali che dal reale confronto con le istituzioni scolastiche».

Anche sul trasporto si procederà come in precedenza. L’amministrazione aveva varato un regolamento (e alcune famiglie lo avevano già ricevuto ), che alla luce di alcune considerazioni non verrà applicato.

Intanto continua la linea dura della Cgil. Ieri l’assemblea con i lavoratori della Genesi, la coop che gestisce l’assistenza in proroga, e i genitori dei studenti disabili, si è conclusa con la decisione di chiedere un incontro urgente all’assessora Firino, e la prosecuzione dello stato d’agitazione del personale. Da tutta la situazione emerge ancora una volta la necessità di una programmazione e di linee guida da parte della Regione.

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