La Nuova Sardegna

Sassari

Lo sport e l’abbandono: «Ragà, ci vuole gana!»

Gli allenatori che lavorano con queste fasce di età sanno bene quanto sia complesso tenere dentro i ragazzi. Sicuramente nel riflettere su questo aspetto è importante partire dal perché si pratica e...

11 giugno 2016
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Gli allenatori che lavorano con queste fasce di età sanno bene quanto sia complesso tenere dentro i ragazzi. Sicuramente nel riflettere su questo aspetto è importante partire dal perché si pratica e si sceglie uno sport (vedi primo articolo della rubrica sulla motivazione). E su questo aspetto si possono fare alcune considerazioni, prima fra tutte: in Italia non si fa molto orientamento allo sport e spesso le agenzie educative che lo propongono - scuola e associazioni - lavorano in modo parallelo dialogando poco.

Questo comporta che la scelta dello sport da praticare sia spesso eterodeterminata e non autodeterminata e l'adolescenza, per definizione, è l'età in cui ci si riappropria di alcune scelte.

La motivazione. Il vero problema è che raramente si lascia una disciplina per iniziarne un'altra con nuova motivazione. E quest'aspetto in realtà riguarda anche altre di attività di "comunità", pensate alla frequentazione della Chiesa una volta raggiunto l'obiettivo della cresima.

Sanna e la Torres. Mi tornano in mente le parole del mister Marco Sanna ai calciatori della Torres prima di scendere in campo: «Ragà, ci vuole 'gana'!». Paradossale. Viviamo un periodo storico in cui si può ottenere tutto e subito, siamo sovrastimolati e invece, vediamo grupponi di ragazzi fermi a contemplare le varie possibilità, o che per inerzia vivono delle scelte non loro, boicottando se stessi per "fare un torto" a chi vorrebbe tanto che praticassero uno sport o a chi li allena. Autoboicottaggio, per intenderci: ragazzi nascosti negli spogliatoi durante gli allenamenti o che fanno ferie come a scuola; pseudo-dolori pre-lavoro centrale (tipici quelli alla spalla o alla milza); partecipazione a festini il sabato pre-partita. Solo diventati più grandi si capisce di aver fatto del male a sé stessi.

Gana ci vuole. «Ragà, ci vuole 'gana'!». Non si pratica più uno sport una volta frustrate le motivazioni iniziali, perciò ridefiniamo il nostro approccio al problema. Basta pensare "Ai miei tempi…". Non siamo più là e quindi è anche l'offerta che deve andare incontro alla domanda. «Ragà ci vuole “gana” a capirli, per lavorare con loro!».

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