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Sassari, l'arcivescovo conferma: "Prima la carità agli italiani"

l'arcivescovo di Sassari Paolo Atzei
l'arcivescovo di Sassari Paolo Atzei

Padre Atzei ribadisce il proprio pensiero sui migranti dopo che una sua intervista al sito fedequotidiana.it aveva suscitato trambusto nell'opinione pubblica

10 giugno 2016
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SASSARI. «La carità prima agli italiani e poi ai migranti». È la posizione dell’arcivescovo di Sassari Paolo Atzei il quale giustifica le sue affermazioni in quanto rispondono al principio di «prossimità pratica» che - viene spiegato sul sito dell’arcidiocesi - «comincia nella propria persona e nella fede si proietta oltre i confini delle propria casa, famiglia e patria». Quello di padre Atzei è diventato un caso dopo la pubblicazione di un’intervista sulla testata online «Lafedequotidiana.it» e subito ripresa dal sito «Riscattonazionale.it».

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E chi si attendeva una smentita da parte dell’arcidiocesi è rimasto deluso dopo che l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali ha confermato la sostanza delle affermazioni dell’arcivescovo lamentando solo come il titolo («Aiutare prima i nostri poveri») fosse «disgiunto dal significato delle cose dette». Nell’intervista nella quale «non c’è nulla da smentire», l’alto prelato afferma che «la carità parte dalle persone più vicine a noi, e parlo degli italiani, che soffrono e spesso sono in miseria» e sottolinea come per esercitarla ci voglia «equilibrio» mentre «la tentazione magari ideologica o demagogica di privilegiare i migranti rispetto agli italiani esiste e qualche volta diventa una sorta di moda».

Padre Atzei sottolinea anche come la solidarietà sia un «dovere del cristiano» ma sostiene che «tuttavia non è ragionevole lasciare libero e incontrollato accesso a tutti senza limiti» perchè «poco alla volta, rischiamo di smarrire la nostra identità cristiana». Secondo l’arcivescovo di Sassari, inoltre, l’intenzione di Austria e Ungheria di chiudere le frontiere è «una condotta difensiva che dal punto di vista strettamente cristiano» che non giudica certo «bella» ma che può «comprendere e giustificare dal punto di vista della prudenza» in quanto «davanti a chi invade ci si cautela».

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