La Nuova Sardegna

Sassari

«Il Corso basso la notte diventa un ring»

di Luca Fiori
«Il Corso basso la notte diventa un ring»

Abitanti e commercianti assistono all’escalation di violenza e chiedono aiuto: l’amministrazione si è dimenticata di noi

05 giugno 2016
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SASSSARI. L’ultima rissa notturna risale a qualche sera fa. Qualche bottiglia che vola, insulti e minacce che squarciano la quiete della notte, gli abitanti che si affacciano dai balconi e chiamano le forze dell’ordine e i più coraggiosi che filmano dall’alto con i telefonini scene di violenza - spesso brutale - che poi finiscono su facebook, in pasto al popolo delle tastiere.

Nella parte bassa del Corso è quello che accade quasi ogni notte, specialmente in questa stagione, quando le temperature salgono e per le bande che scorrazzano indisturbate per il centro l’ora di andare a dormire sembra non arrivi mai.

«Non ne possiamo più - si lamenta Salvatore Spada residente del corso Vittorio Emanuele - la notte non riusciamo più a dormire. Quando chiudono le attività commerciali - aggiunge - la strada diventa un ring i cui comandano soprattutto i cittadini romeni. Sono loro in questa zona della città - spiega Spada - che la fanno da padrone anche su altre comunità di stranieri che vivono in questo quartiere. I commercianti del Corso la mattina devono ripulire serrande e gradini da tutto quello che queste persone abbandonano quando finalmente vanno a dormire - aggiunge - e noi che viviamo qui dobbiamo anche subire le loro minacce quando proviamo a ribellarci e quasi ogni notte la loro musica a tutto volume, oltre a un vociare continuo. L’arrivo del nuovo comandante della polizia locale ci fa ben sperare - conclude Spada - ci auguriamo che con le nuove pattuglie notturne che si aggiungeranno a polizia e carabinieri la situazione migliori. Io vivo qui da tutta la vita e amo questa zona, ma ora se potessi me ne andrei».

Chi non è mai andato via e ancora resiste dopo 64 anni è Salvatore Perez. Il commerciante che ha vestito generazioni di spose è uno dei pochi a non essersi ancora arreso in una parte del Corso che da tempo chiede all’amministrazione comunale più attenzioni. «Da anni combattiamo questa battaglia - spiega il commerciante - ma i politici continuano a farci promesse che poi non mantengono. Tanti dei negozi che popolavano il Corso hanno chiuso - conclude - noi andiamo avanti perché molti dei nostri clienti continuano a fidarsi di noi, ma quando vengono qui ci confidano che hanno paura».

Marcello Fancello, da dieci anni ha rilevato la tabaccheria accanto all’hotel Vittorio Emanuele e quando ha lasciato Bologna per tornare a Sassari pensava a qualcosa di meglio. «La sera quando chiudo - spiega Fancello - non sempre sono tranquillo. Quello che chiediamo è semplicemente un po’ più di sicurezza e di controlli - conclude il commerciante - l’amministrazione ci aveva promesso che quest’anno questa zona sarebbe stata coinvolta nella manifestazione “Centro in fiore”, ma anche questa volta siamo stati tagliati fuori. Questo senso di abbandono tiene lontane le persone e prima o poi saremo costretti a chiudere».

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