La Nuova Sardegna

USINI. È stato un connubio vincente aver unito la XIX edizione Vini di Coros con le giornate di Monumenti Aperti. Una formula di forte richiamo turistico che ha fatto registrare circa mille visitatori, molti dei quali si sono spostati dalla costa, in particolare dalla Riviera del corallo, per ammirare le bellezze del paese a due passi da Sassari. Il vino, prodotto cardine dell’economia locale, unito alle bellezze storiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche hanno elevato Usini a un epicentro culturale. A guidare gli ospiti in un ricco itinerario sono stati i ragazzi dell’istituto comprensivo Grazia Deledda con i loro professori, gli studenti delle superiori e gli universitari dando spiegazione attenta e accurata su ogni singolo sito col valido supporto dell’assessore alla cultura Milena Meloni e la consigliera Piera Pani. Nell’iniziativa sono state coinvolte anche la Pro loco, la “Consulta Giovanile di Usini” l’associazione “Origines” e la biblioteca comunale. Prima tappa l’antica chiesa di Santa Croce risalente all’XI secolo, le altre visite hanno interessato la chiesa della Natività di Maria Vergine nella centralissima via Roma dove a pochi passi si trova la casa-museo Derosas un palazzo risalente ai fini del 1800. Al suo interno per l’occasione, le signore della Pro loco hanno dato dimostrazione di come si lavora al telaio e come si producono sos andarinos la pasta fresca tradizionale. Salendo verso piazza Castello si trova la Casa Diaz vero luogo della memoria della civiltà contadina del paese. Visite ancora a Su trogliu ezzu dove alcune attrici della compagnia “Attoras de Usini” hanno messo in atto scene di un tempo passato. (f.c.)