La Nuova Sardegna

Sassari

A Usini l’enologia diventa il motore dello sviluppo

di Franco Cuccuru
A Usini l’enologia diventa il motore dello sviluppo

Si è conclusa la diciannovesima edizione del concorso “Vini di Coros” Fra le novità l’abbinamento dei cibi al vermentino e il voto della giuria popolare

03 giugno 2016
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USINI. «Il concorso enologico dei Vini di Coros può rappresentare qualcosa di più, può andare oltre a tutto quello che si è fatto finora. Si devono mettere in gioco nuove idee, confidando nei giovani che in questi ultimi anni si stanno appassionando al comparto vitivinicolo, è su di loro che bisogna puntare». È uno dei punti focali sottolineati dal professore Giovanni Antonio Farris che da diciannove anni ha seguito l’evolversi del concorso Vini di Coros. La sua presenza costante assieme ai tanti esperti e addetti del settore ha cambiato molti aspetti del comparto vitivinicolo. Diciannove anni di intenso lavoro che hanno contribuito a dare una sterzata in positivo, sostituendo le vecchie pratiche di vinificazione con nuove tecniche che hanno dato la possibilità a molti viticoltori di affacciarsi al mercato che conta. La manifestazione dei Vini di Coros è entrata a pieno titolo tra le più importanti del territorio, la più longeva, e continua a durare nel tempo, segna ogni anno nuove importanti prospettive. Anche l’edizione numero XIX ha posto un ulteriore tassello all’interno di un puzzle che per essere completato ha necessità di tempo e nuove idee. «Insieme alle istituzioni ai produttori e agli esperti da diciannove anni stiamo cercando in qualche modo di portare avanti questo processo - ha sottolineato Farris - e credo non sia ultimato, nessun processo può ritenersi ultimato se lo consideriamo sempre in evoluzione». Quest’anno sono stati allargati i confini estendendo il concorso a tutti i paesi dell’Unione dei Comuni del Coros «perché siamo dentro questa rete, la legge regionale ci impone di associare le funzioni dei nostri singoli Comuni e questo significa sostanzialmente che da soli non andiamo da nessuna parte quindi dobbiamo lavorare in sinergia - ha detto in apertura il sindaco Antonio Brundu -. Insieme a Laore e al dipartimento di Agraria dell’università di Sassari possiamo riuscire a dare di più alle nostre popolazione credo che per un’amministrazione sia il risultato migliore quello di riuscire a fare sinergia insieme. Da soli non si va avanti, i tempi sono impossibili da affrontare, quindi insieme possiamo riuscire a dare qualche risposta ai nostri produttori. Con Laore in quest’ultimo periodo abbiamo avuto modo di lavorare insieme istituendo corsi per il Patentino Verde, corsi di olivicoltura e organizzando una serie di riunioni sui bandi per cercare di informare e tenere aggiornati i nostri concittadini del Coros su quelle che sono le misure importanti che arrivano dalla Regione e dall’Unione Europea».

Il tema del convegno quest’anno era “Usini racconta il Vermentino” al quale hanno preso parte il sindaco di Sorso Giuseppe Morghen coordinatore regionale di Città del Vino, Luca Mercenaro e Severino Zara, ricercatori presso il dipartimento di Agraria dell’università degli studi di Sassari e l’enologo Giovanni Pinna, presidente del Consorzio Vermentino di Sardegna. «La manifestazione di Coros va oltre le amministrazioni e ogni tipo di colore. Abbiamo avuto un anno di tempo per lavorarci e presentarci a questa edizione inserendo qualche novità importante, le due principali: l’accostamento con “Monumenti aperti” a Usini per la prima volta e il concorso popolare “Ursinia” con la degustazione di prodotti tipici con vini in gara sottoposti alla giuria popolare». Alla manifestazione ha fatto da contorno il Coro di Usini che si è esibito con due canti della tradizione popolare usinese e i giovani del gruppo folk San Giorgio in abito tradizionale. Il concorso è organizzato dall’amministrazione comunale di Usini in collaborazione con l’Agenzia Laore Sardegna Sut Coros di Ittiri e con l’università degli Studi di Sassari.

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