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Una cabina di regia regionale per l’emergenza sugherete

Una cabina di regia regionale per l’emergenza sugherete

DEI SARDI. Una cabina di regia per risolvere il problema della Lymantria dispar, le cui larve defogliatrici stanno progressivamente distruggendo il patrimonio boschivo sardo. È la presa di posizione...

31 maggio 2016
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DEI SARDI. Una cabina di regia per risolvere il problema della Lymantria dispar, le cui larve defogliatrici stanno progressivamente distruggendo il patrimonio boschivo sardo. È la presa di posizione di Coldiretti, che dopo gli allarmi lanciati nei giorni scorsi scende in campo con una proposta alla Regione. Occorre fare in fretta, perché, come riferisce la Coldiretti provinciale, «in questi giorni sono arrivate nei nostri uffici diverse segnalazioni sulla presenza della Lymantria. Le sugherete maggiormente a rischio sono quelle di Alà dei Sardi e del Monte Acuto, con un potenziale danno ambientale ed economico incalcolabile».

Eppure, come detto più volte, l’infestazione della Lymantria nelle sugherete e roverelle del nord Sardegna «è un fenomeno che si ripete ciclicamente» ma che per la verità in Sardegna sembrava sopito da qualche anno. «Dopo alcuni anni relativamente tranquilli - dice infatti il presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - la diffusione della Lymantria dispar è tornata a preoccupare gli agricoltori del nord Sardegna.

Si tratta di un problema irrisolto contro il quale è necessaria la creazione di una cabina di regia guidata dall’assessorato all'Ambiente della Regione. Nonostante la nota carenza di fondi sul capitolo prevenzione, è infatti importante che si metta a punto una strategia e una programmazione a lungo termine per salvaguardare le sugherete e le roverete sarde». «La lotta al lepidottero – aggiunge il direttore di Coldiretti Sassari e Gallura Ermanno Mazzetti – deve essere una battaglia comune della Coldiretti e della Regione. Esistono diversi modi per debellare questa specie, da un costante monitoraggio delle aree più a rischio all’utilizzo di un parassita antagonista come il bacillus thuringiensis. Se non si interviene subito, il rischio è quello di perdere centinaia di piante secolari e di danneggiare uno dei comparti più importanti nell’economia agricola regionale». (b.m.)

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