La Nuova Sardegna

Sassari

Alfa Uno, gli “angeli” che vivono in roulotte

di Vincenzo Garofalo

I “volontari delle borgate” assistono da tempo oltre 400 bisognosi di ogni tipo Da due anni attendono invano la ristrutturazione della loro sede a Palmadula

14 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Gli angeli delle borgate aspettano ancora una casa. Da quasi due anni i volontari dell’associazione Alfa Uno, un gruppo tenace che assiste poveri, anziani, disabili, bambini, immigrati, risolvendo problemi, è senza sede. I locali della circoscrizione comunale, a Palmadula, dove con sapienza e spirito d’iniziativa Alfa Uno aveva allestito un centro di aggregazione e una struttura di assistenza per i bisognosi, sono off limit.

Uno stop momentaneo, avevano assicurato dal Comune. Giusto il tempo di ristrutturare quelle quattro mura. Solo che di tempo ne è passato fin troppo. I lavori di riqualificazione della struttura erano iniziati subito, e con altrettanta velocità si erano fermati. Da un paio di mesi sono ripresi e ora Alfa Uno spera di poter rimettere piede nei locali entro l’estate, e riattivare il centro di aggregazione, aggiungendo una sala multimediale dove insegnare l’uso del computer agli anziani e alle altre persone che non hanno dimestichezza con mouse, tastiere e schermi digitali. Non solo, per poter operare al meglio nel vastissimo territorio dell’agro sassarese, Alfa Uno spera che da Palazzo Ducale diano loro la possibilità di utilizzare uno dei tanti locali comunali abbandonati, in un’altra borgata. Lo hanno chiesto espressamente tre anni fa. Ma ancora nessuno ha dato loro una risposta.

Richieste che ieri mattina il presidente dell’associazione, Bruno Uldanck, ha ricordato ai commissari della Quinta commissione consiliare del Comune, nel corso di un’audizione convocata dalla presidente Carla Fundoni. L’uso di quei locali è fondamentale, non tanto per l’associazione, che in questi ultimi due anni ha fatto di necessità virtù e ha lavorato sempre e comunque, ma soprattutto per le persone che Alfa Uno assiste, in convenzione con il Comune, e non. E si tratta di un vero esercito di bisognosi: 370 assistiti, 170 direttamente nelle borgate, gli altri a Sassari. Sono senzatetto, indigenti, anziani, persone non autosufficienti alle quali i volontari consegnano un sacchetto della spesa, pagano una bolletta, aiutano a sbrigare le faccende domestiche. Tutto questo ricevendo dal Comune un contributo di circa 20mila euro l’anno: una goccia d’acqua in un mare di povertà. Ma la risoluzione di tutti i problemi questa volta potrebbe essere davvero dietro l’angolo, visto che gli uffici stanno predisponendo un nuovo regolamento e un bando pubblico per l’assegnazione dei contributi e dei locali comunali.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative