La Nuova Sardegna

Sassari

Darsena dei veleni, chiesti nuovi documenti

di Nadia Cossu

Nel giorno della requisitoria, il pm presenta a sorpresa un’istanza. Il giudice deciderà il 15 giugno

11 maggio 2016
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SASSARI. Darsena dei veleni a Porto Torres, tutto rinviato al 15 giugno. In quella data il giudice Antonello Spano dovrà decidere se accogliere o meno l’istanza del pm Emanuela Greco che ieri mattina avrebbe dovuto cominciare la sua discussione e invece, a sorpresa, ha chiesto di poter acquisire nuova documentazione. Il processo che vede otto dirigenti Syndial a giudizio per disastro ambientale colposo e deturpamento delle bellezze naturali, si sta svolgendo con rito abbreviato, per cui si celebra allo stato degli atti, sulla base di quanto “raccolto” durante le indagini preliminari. Ecco perché la richiesta della Procura, se accolta, a detta del pool difensivo «snaturerebbe il giudizio abbreviato». L’acquisizione di ulteriore documentazione è sì prevista dal Codice di procedura penale ma solo se il giudice lo ritiene di assoluta necessità. Il pm ha sollecitato che siano inseriti nel fascicolo un lungo elenco di documenti che riguardano conferenze di servizi, ordinanze sindacali, pareri dell’Arpas, disposizioni ministeriali, estratti dello studio Sentieri sui siti inquinati di interesse nazionale. Alla richiesta si sono opposti gli avvocati difensori Piero Arru, Carlo Federico Grosso, Mario Maspero, Fulvio Simoni, Luigi Stella e Grazia Volo, sostenendo che il pm non ha evidenziato i motivi di «necessità assoluta» che giustificherebbero l’acquisizione agli atti di nuovi elementi. Oltretutto, ha sostenuto ancora il pool difensivo, buona parte dei documenti richiesti sarebbero già inclusi nel fascicolo processuale.

In aula erano presenti anche gli imputati Alberto Chiarini, Francesco Papate, Oscar Cappellazzo, Gian Antonio Saggese, Francesco Leone, Daniele Ferrari, Paolo Zuccarini e Daniele Rancati. Secondo l’accusa colpevoli di «non aver adottato le opportune cautele» e avere «cagionato un disastro ambientale per lo sversamento in mare di sostanze inquinanti».

Contro i vertici Syndial si sono costituiti parte civile il ministero dell’Ambiente, l’assessorato regionale dell’Ambiente, il Comune di Porto Torres, due comitati, l’associazione protezione animali, la Lega anticaccia, l’armatore Cesare Goffi e i fratelli Giovanni e Alessandro Polese, titolari di un cantiere nautico vicino alla zona in cui, secondo il pm, sarebbero stati scaricati veleni industriali di ogni genere.

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