La Nuova Sardegna

Sassari

Bimba nata nel tugurio, madre a giudizio

di Luca Fiori ; di Luca Fiori
Bimba nata nel tugurio, madre a giudizio

La donna di trent’anni è accusata d’infanticidio: la neonata era morta in casa poco dopo il parto, il giorno dell’Epifania

05 maggio 2016
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SASSARI. Cinque mesi dopo la tragedia dovrà presentarsi davanti ai giudici e raccontare che cosa accadde la mattina dell’Epifania nel tugurio in cui viveva con il compagno in condizioni da terzo mondo.

La donna di trent’anni di Santa Maria Coghinas che il 6 gennaio scorso aveva visto nascere e poi morire una bimba di poco più di due chili che portava in grembo, dovrà presentarsi davanti ai giudici e spiegare perché portò a termine la gravidanza senza aver mai chiesto un aiuto medico. Uno stato interessante che la trentenne aveva tenuto nascosto a tutti in paese, compresi medici e assistenti sociali che forse avrebbero potuto indicarle la strada per salvare la vita a una creatura indifesa.

Giudizio immediato. Il sostituto procuratore Paolo Piras aveva chiesto da subito il giudizio immediato: il tribunale ha fissato la prima udienza del processo per l’8 giugno. Entro quindici giorni la donna, difesa dall’avvocato Maurizio Serra, potrà scegliere - se lo vorrà - un rito alternativo. Diversamente saranno i giudici del secondo collegio a processarla con il rito ordinario. L'accusa nei suoi confronti resta quella di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, contestatale fin dal primo momento dai magistrati. Gli inquirenti sono convinti che sarebbero bastati un'ecografia e un parto cesareo per salvare la vita alla bambina.

L’inchiesta. Le indagini dei carabinieri del Nas (al comando del luogotenente Gavino Soggia) si erano concentrate anche sul profilo facebook della donna. Precisamente su alcune frasi sospette scritte sulla sua bacheca e ora finite nel fascicolo dell’inchiesta insieme alle poche parole pronunciate il giorno della tragedia, prima che la trentenne si chiudesse nel silenzio. Gli uomini del nucleo antisofisticazioni dell'Arma avevano svolto tutta una serie di accertamenti tecnici che avevano convinto la Procura a contestare alla donna il reato di infanticidio. Ai soccorritori arrivati a Santa Maria Coghinas quando ormai non c'era più niente da fare, la trentenne aveva riferito di essere stata all’oscuro della gravidanza fino a quel momento. Affermazioni che avevano lasciato perplessi medici e inquirenti. La Procura avrebbe voluto capire qualcosa in più dalla perizia psichiatrica alla quale, però, la donna (durante il ricovero nel reparto di Ginecologia delle cliniche di Sassari) aveva rifiutato di sottoporsi. La trentenne aveva scelto di disertare anche l’incontro con il sostituto procuratore Paolo Piras che dopo le dimissioni l’aveva convocata in Procura per rivolgerle qualche domanda.

La tragedia. La tragedia si era verificata all’interno di un vecchio magazzino con le grondaie mangiucchiate dalla ruggine, con il bagno all'aperto, fatto di tubi volanti e bacinelle. In questo tugurio senza acqua corrente alla periferia di Santa Maria Coghinas, la mattina del 6 gennaio la donna aveva partorito da sola, senza nessun tipo di assistenza sanitaria. Il decesso della bimba era avvenuto durante il parto o negli istanti immediatamente successivi. Momenti drammatici in cui la madre, sola in casa con il compagno, non aveva chiesto aiuto a nessuno. Se non quando era ormai troppo tardi. Quando il compagno di vent’anni più grande era corso da i vicini di casa non c’era più niente da fare. A Santa Maria Coghinas si erano precipitati i medici del 118, ma ogni tentativo di rianimare la neonata era stato vano. La madre era stata trasportata d'urgenza a Sassari e ricoverata per qualche giorno nel reparto di Ginecologia.

L'autopsia. L’autopsia effettuata sul corpo della piccina dal medico legale Salvatore Lorenzoni, nell'Istituto di Patologia forense, aveva escluso quasi con certezza la morte fosse sopraggiunta prima del parto. La piccola, molto probabilmente, era stata soffocata nascendo dal cordone ombelicale. Un parto cesareo -sono convinti gli inquirenti - le avrebbe salvato la vita.

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