La Nuova Sardegna

Sassari

Tredici torri del vento a Fiume Santo

di Giovanni Bua
Tredici torri del vento a Fiume Santo

Nuovo passo avanti del maxi-progetto di Energetica Sarda con il sostanziale via libera del Comune di Sassari

01 maggio 2016
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SASSARI. Tredici pale eoliche, alte oltre 150 metri e della potenza di 2.50 Mw ciascuna, installate a Fiume Santo, dentro e intorno alla zona industriale, a ridosso del mare. Nove nel territorio comunale di Sassari e tre in quello di Porto Torres.

Il progetto. Un progetto presentato dalla Società energetica sarda, con sede a Villaurbana (Oristano), nel 2009. Bocciato dalla Regione nel 2013 e poi riammesso di forza dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo salva-coste contenuto nel vecchio Ppr e ha costretto la Regione a intervenire sul Piano. Risultato: una nuova legge sull’edilizia che ha rimosso i vincoli che tenevano le torri eoliche lontane dalle fasce costiere, abrogando l’articolo 112 delle norme attuative. E che ha fatto ripartire tutti i progetti dei signori del vento nell’Isola.

Lo sblocco. Anche quello di Fiumesanto. Che, incassata nel giugno del 2015 la valutazione ambientale favorevole arrivata da Cagliari, e avviato il procedimento di Autorizzazione Unica, attualmente in corso, con la prima riunione della conferenza di servizi che si è svolta lo scorso febbraio, mette ora in cassa un altro tassello fondamentale: il via libera sostanziale (quanto dovuto) del Comune di Sassari.

Il Comune. Un via libera contenuto in una delibera di giunta approvata lo scorso 26 aprile, nella quale vengono approvate le misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale obbligatorio a favore dei Comuni su cui ricadono impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Compensazione stabilita, in accordo con Energetica Sarda, con la realizzazione da parte della società oristanese di impianti fotovoltaici grid-connected su nove edifici comunali, della potenza di 19,5 kWp ciascuno, per un potenza complessiva di 175,5 kW.

Lo scambio. Un intervento da quasi 400mila euro (ogni impianto costa 40mila euro più Iva) completamente a cura e spese della società energetica, con gli impianti che una volta realizzati saranno nella completa disponibilità del Comune di Sassari, che beneficierà anche degli eventuali incentivi spettanti per i “certificati bianchi” (i titoli di efficienza energetica).

I dubbi. Un indubbio guadagno per le casse e per la linea green del Comune, fatto però a spese di un territorio che fino all’ultimo si è provato a non cedere. L’area interessata, vicina a quella occupata dallo storico impianto eolico della centrale, ha infatti un alto valore paesaggistico e archeologico che, secondo le parole della valutazione ambientale che ha bocciato il primo progetto del 2009, «non può in alcun modo essere alterato».

Per salvarlo dalle pale ci fu, prima dello stop della Regione, una mobilitazione di tutto il territorio, con sindaci sul piede di guerra e interrogazioni in parlamento.

I cambiamenti. C’è da dire che il progetto di Energetica Sarda è nel mentre molto cambiato. Dei 27 aerogeneratori da installare in parte all’interno dell’area industriale di Porto Torres e in parte all’interno del buffer di 4 km circostante, ne sono rimasti 13. Gli scavi per creare le piazzole, soprattutto nell’area di Casa Carbone, saranno eseguiti in presenza della Soprintendenza per i Beni Archeologici.

Le tutele. Al fine di minimizzare le interferenze con le colture agricole, le strade poderali, la vegetazione spontanea e altri elementi naturali, l’ubicazione delle piazzole, delle aree di cantiere e il tracciato delle strade dovranno essere ottimizzati. E alberi e arbusti espiantati dovranno essere rimessi a dimora nelle immediate vicinanze.

Durante i periodi riproduttivi delle specie faunistiche potenzialmente presenti nel sito, dovranno essere inoltre escluse tutte le attività di cantiere, relative alla preparazione delle piazzole e all’adeguamento delle piste, che possono comportare danneggiamenti dei siti di nidificazione.

I signori del vento. Tutele rigorose, per quanto stardard, con il progetto di Energetica che proseguirà ora il suo iter lungo quanto trasparente in conferenza dei servizi, e al quale nulla si può imputare, se non di aver sfruttato al meglio una variazione a lei favorevole del quadro normativo.

Rimangono però tutti i dubbi relativi all’invasione delle torri del vento, enormi, impattanti, in riva al mare in un litorale già sfregiato più che a sufficienza. Che vorrebbe salvare quel che resta della sua fiera bellezza, vera e forse unica possibilità per il suo futuro.

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