La Nuova Sardegna

Sassari

Al Comune più stampanti che dipendenti

Al Comune più stampanti che dipendenti

Sorso, la giunta approva il piano delle dotazioni strumentali: il trend di spesa è in crescita

28 aprile 2016
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SORSO. Per valutare i costi della pubblica amministrazione spesso si è portati a prendere come riferimento la mole di carta inchiostrata dagli uffici. Il numero di carrelli delle laser e inkjet dove scorrono le risme passano in secondo piano, come la quantità di polverina nera che traduce i bit in caratteri e numeri della burocrazia. È il caso di Sorso che, a leggere il recente piano di razionalizzazione delle dotazioni strumentali approvato dalla giunta, più che un Comune sembra una copisteria: una settantina di dipendenti e circa 110 tra stampanti e fotocopiatori.

I numeri. Il record delle postazioni informatiche è del settore servizi sociali: 16 pc e 14 stampanti. Alla biblioteca comunale hanno 14 computer, due stampanti laser e un fotocopiatore; all'Urbanistica 15 tra stampanti e fotocopiatori. Al settore Manutenzioni i computer sono 15, le stampanti 13 e c'è anche un fotocopiatore. Secondo i numeri diffusi dall'amministrazione comunale, il trend della spesa degli ultimi tre anni è in crescita: dai 20.367 euro del 2013 ai quasi 24mila del 2015. Nel dettaglio, nel periodo di riferimento è sceso il capitolo dei materiali di consumo, ma si è impennato quello dei canoni di assistenza e delle licenze software.

Il piano. Un apparato amministrativo che voglia ispirarsi a criteri di efficienza, efficacia ed economicità non può che essere parsimonioso. Tra l'altro, lo prevede la legge, che da qualche anno a questa parte ha come obiettivo fondamentale il contenimento della spesa pubblica. Per questo, da Roma si sono inventati il piano triennale di razionalizzazione delle dotazioni strumentali, delle autovetture e dei beni immobili. L'obiettivo è duplice: da una parte garantire l'utilizzo razionale delle dotazioni strumentali dei Comuni; dall'altra, cercare di aggredire gli sprechi che si annidano nella pubblica amministrazione. Il piano individua il percorso da fare per razionalizzare le risorse e, soprattutto, ridurre le spese. Nelle diciannove pagine del piano c'è anche un paragrafo dedicato ai criteri di utilizzo delle stampanti: il ricambio dovrà avvenire sulla base di criteri stringenti e se possibile bisognerà stampare in bianco e nero.

Quello che il piano non determina in maniera categorica è l'utilizzo esclusivo delle stampanti di rete. Quelle cosiddette "da piano", messe in condivisione tra stanze adiacenti: un sistema che consentirebbe di sfoltire dotazione strumentale e capitoli di spesa. Secondo le stime dell'amministrazione, nel prossimo triennio ci sarà un risparmio complessivo del 10 per cento, cioè 3mila euro: una goccia nell'oceano. (s.s.)

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