La Nuova Sardegna

Sassari

La preghiera dei Massai per San Gavino

La preghiera dei Massai per San Gavino

PORTO TORRES. Tanti cittadini non sono voluti mancare ieri, di prima mattina, all’appuntamento con la tradizione religiosa, nella chiesetta di Balai lontano, per assistere alla messa celebrata da...

26 aprile 2016
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Tanti cittadini non sono voluti mancare ieri, di prima mattina, all’appuntamento con la tradizione religiosa, nella chiesetta di Balai lontano, per assistere alla messa celebrata da don Mario Tanca in onore di Santu Bainzeddu, santo patrono dei Massai. Durante l’omelia il parroco di San Gavino ha ricordato chi ha lavorato e chi ancora lavora con sacrificio sui campi per valorizzare l’agricoltura e sostenere le famiglie. L'associazione culturale Intragnas - dopo la funzione religiosa e la benedizione dei campi - ha ripetuto l'antico rito di “lu sipuscrhu” (il sepolcro): fatto con chicchi di grano messi a germogliare, che viene portato in chiesa e lasciato per i riti pasquali. La rinascita del grano simboleggia la resurrezione del Cristo. Dopo la benedizione di Pasqua, lu sippuscrhu è stato portato in processione per Santu Bainzeddu e sparso nei campi coltivati a grano facendo il segno della croce e recitando la preghiera del Padre Nostro, per ottenere un buon raccolto. Dalla chiesetta di Balai lontano si è formato un corteo, preceduto dai cavalieri a cavallo e dal gruppo Intragnas in costume, che in processione ha percorso un lungo tratto della strada costiera prima di fermarsi sulla spiaggia di Balai. Una cerimonia semplice ma di grande impatto emotivo per i fedeli che hanno partecipato all’evento, per non dimenticare una tradizione che si ripropone da tanti anni come augurio per una buona raccolta del grano. Una ricorrenza religiosa che avuto origine con i bainzini, ossia i residenti del grande quartiere di San Gavino, abitato da contadini, agricoltori e allevatori. Poi diventata funzione importante per tutta la comunità, nonostante la storica rivalità con l’altra parte di cittadini portotorresi che invece abitavano davanti al mare. (g.m.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative