La Nuova Sardegna

Sassari

Marras: «Cavalcata, i soldi non bastano più»

di Giovanni Bua
Marras: «Cavalcata, i soldi non bastano più»

L’assessore al Bilancio replica alle accuse su ipotetici tagli alle spese per i gruppi «La mia era solo un’analisi della situazione, l’evento non è in discussione»

24 aprile 2016
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SASSARI. La Cavalcata non è mai stata messa in discussione. Ma purtroppo i soldi non bastano più. E far finta di non vedere il problema non è una soluzione.

Questo il succo della posizione di Palazzo Ducale sulla delicata faccenda dei tagli, in realtà mai di fatto proposti, dei rimborsi. Che ha innescato una furiosa reazione dei gruppi folk cittadini e del territorio. In realtà, sull’onda di preoccupazione e scarsa informazione, la faccenda si è parecchio ingarbugliata. E regole ormai vecchie e annunci ancora da applicare sono stati mischiati creando non poca confusione. Tanto che il Comune ha preso carta e penna e ha messo insieme una lunga replica alle accuse.

«La presenza dei gruppi è stata garantita da sempre – spiega la nota – soddisfacendo le richieste di partecipazione secondo turni concordati. Quindi numeri precisi di partecipanti sia per gruppi di figuranti che per coppie a cavallo e gruppi a cavallo. I rimborsi, poi, anche quest’anno sono sottoposti a regole consolidate in relazione alla distanza della provincia di provenienza». «Anche quest’anno, come gli altri anni, l’amministrazione comunale ripropone con grande entusiasmo e impegno finanziario questo grande evento che - afferma l’assessore al Bilancio Alessio Marras -, in considerazione delle possibilità offerte dal nostro bilancio, appare ogni anno sempre più sofferente. Le mie dichiarazioni sui finanziamenti ai gruppi folk che partecipano alla Cavalcata sarda sono state travisate - prosegue riferendosi alle critiche mosse dal consigliere regionale Alessandro Unali - perché estrapolate da un contesto più ampio relativo alla predisposizione del bilancio di previsione. I continui tagli finanziari già lo scorso anno avevano spinto il sindaco a ipotizzare l’adozione della tassa di soggiorno per finanziare le attività di promozione dell’evento. Il richiamo dell’attenzione sull’importo complessivo necessario a contribuire degnamente alle spese di trasporto e soggiorno dei gruppi è stato evidenziato, non per una sua riduzione, ma per far comprendere che, solo per garantire la più ampia partecipazione dei gruppi, occorreva più di un terzo dello stanziamento previsto per l’evento».

«Si è trattato perciò di una semplice ma seria rappresentazione dell’impegno economico che viene sostenuto e non c’è stata né l’intenzione né una decisione di ridurre i contributi per i gruppi - precisa Marras-. Si è trattato di una semplice argomentazione che non avrebbe meritato certo una risposta così stizzita. Mi dispiace di non aver avuto un altro modo per conoscere l’attenzione che il consigliere Alessandro Unali dedica alle nostre difficoltà. Non mi pare, infatti, di aver registrato o sentito altrettanti suoi allarmi o preoccupazioni in questi ultimi anni di battaglie che hanno riguardato il nostro territorio».

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