La Nuova Sardegna

Sassari

Una discarica nella necropoli preistorica di Su Crucifissu Mannu

di Emanuele Fancellu
Rifiuti nell'area archeologica di Su Crocifissu Mannu a Porto Torres
Rifiuti nell'area archeologica di Su Crocifissu Mannu a Porto Torres

Porto Torres, a 20 giorni da Monumenti Aperti molti siti archeologici sono in condizioni pietose. Le criticità nelle aree del Ponte Romano, Colombario e Palazzo del Re Barbaro

15 aprile 2016
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PORTO TORRES. A Porto Torres, sembra quasi ci si ricordi della bellezza dei siti archeologici solo in occasioni particolari come, per esempio, Monumenti Aperti. Dopo i recenti episodi vandalici che hanno riguardato la chiesetta di Balai Vicino e la Torre Aragonese, proprio per valutare lo stato dell'arte in preparazione dell'evento del prossimo maggio, la Soprintendenza ai Beni Archeologici ha deciso di procedere ad una serie di sopralluoghi per calibrare ulteriori interventi di manutenzione da effettuare nei vari siti che verranno resi fruibili per la manifestazione. Ebbene, la situazione è desolante: mai il degrado sui monumenti, a sentire i tecnici della Sede operativa turritana, è stato di portata pari a quello riscontrato nel 2015. Questo nonostante, proprio in previsione dell’importante evento, la Soprintendenza insieme alla Ales, la società in house del Ministero dei Beni culturali, impegnata da oltre quindici anni in attività di supporto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, avesse già avviato un piano di interventi straordinari nelle zone di interesse archeologico presenti nel territorio.

La situazione più grottesca si registra nel sito di Su Crucifissu Mannu, zona di necropoli preistorica di proprietà privata ma vincolata per il forte interesse archeologico. Lì, la presenza continua di escrementi e rotoli di carta igienica pronti all’utilizzo, oltre a cartacce già usate, ha trasformato l’area in una cloaca a cielo aperto. «Su Crucifissu Mannu necessita di maggiore sorveglianza per evitare che questi episodi si ripetano – spiega Franco Satta, tecnico della Soprintendenza –. La sorveglianza è importante anche per individuare le cause di questo degrado, visto che fino ad oggi quanto riscontrato non si era mai verificato». La frequentazione del sito, finora si era limitata infatti alla sola visita. Urge perciò un maggiore controllo di chi dovere su aree tanto importanti per la storia cittadina e sarda, ricordando ai maleducati che non è ammesso imbrattare e sporcare il patrimonio storico-culturale cittadino.

Ma non va meglio dell’area archeologica di Palazzo di Re Barbaro dove permane la presenza di ingombranti di vario genere accatastati dopo l'intervento della squadra dei cantieri della forestazione, elementi che andrebbero ovviamente asportati anche perché particolarmente visibili da via Ponte Romano. Il Ponte Romano è invaso dalle erbacce: nel cosiddetto lato-foce, l’erba è cresciuta a dismisura e l’area sotto le arcate è allagata, rendendo il monumento visibile solo dall’alto. A Tanca Borgona, zona di cave e di necropoli, oltre alle ormai immancabili scritte sui muri opera di writer da strapazzo, presso la cava tra gli interstizi dei vari blocchi ancora presenti nel sito spuntano qua e là immondizie varie, tra le quali spiccano diverse bambole, mentre il Colombario, importantissimo monumento funerario che ospita tombe ad incinerazione collettive, l’unico dell’antica colonia romana Turris Libisonis, è stato trasformato in una discarica caratterizzata dalla presenza in particolare di bottigliette di plastica e lattine. Condizioni migliori, invece, dietro la palestra del Nautico, dove non più tardi di tre settimane fa l’area era stata oggetto di un importante intervento degli operatori della Ales.

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