La Nuova Sardegna

Sassari

L’INCHIESTA DELLA PROCURA

Vendite giudiziarie con truffa: decine di casi

SASSARI. Le statistiche dicono che una casa su dieci passa di mano alle aste giudiziarie. Un mercato nel grande mercato immobiliare che negli ultimi anni è stato alimentato ulteriormente da una crisi...

10 aprile 2016
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SASSARI. Le statistiche dicono che una casa su dieci passa di mano alle aste giudiziarie. Un mercato nel grande mercato immobiliare che negli ultimi anni è stato alimentato ulteriormente da una crisi senza quartiere che ha travolto anche persone apparentemente “solide” . E ogni anno il trend si modifica con il 30 per cento di transazioni in più. In questa situazione è ancora più facile per chi ha informazioni riservate e un minimo di organizzazione tecnica agire a colpo sicuro. Gli esperti di aste non lo nascondono: per un acquirente normale che decide di concorrere da solo, le speranze di concludere l'affare sono minime. Soprattutto strappare l’immobile a prezzi stracciati è praticamente impossibile. A meno che non si crea un gruppo che ha capacità di azione consolidate.

A quanto pare a Sassari - come è già accaduto in altre parti d’Italia - era stato organizzato un sistema che consentiva di alterare le aste giudiziarie e di chiudere affari importanti a colpo sicuro. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori delle tre persone finite agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere per la commissione di una serie di reati: turbativa d’asta, rivelazione di segreti d’ufficio, abuso d’ufficio, corruzione propria, estorsione e falso ideologico. Gli arrestati, Mirko Mantellini di 39 anni, dipendente dell’Istituto vendite giudiziarie; Pierluigi Figheri, 39, agente immobiliare, e Roberto Pintus, 40, imprenditore - secondo le accuse del pubblico ministero Giovanni Porcheddu e dei carabinieri che hanno svolto le indagini - utilizzavano le informazioni riservate in loro possesso per trarre in inganno il giudice delle esecuzioni con l’assegnazione alla ditta «P.R. Edil» di Pintus per le manutenzioni degli immobili in custodia. Ma anche per l’aggiudicazione delle case all’asta alla «Reale Immobiliare» di Figheri che poi ne curava la rivendita a prezzi maggiorati. L’inchiesta non è conclusa, ci sono altre 10 persone denunciate che avrebbero fornito, a vario titolo, supporto all’associazione a delinquere. (g.b.)

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