La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua non potabile, Abbanoa finisce a processo il 15 aprile

di Gavino Masia
Acqua non potabile, Abbanoa finisce a processo il 15 aprile

Il pubblico ministero Paolo Piras ha citato in giudizio il responsabile della distribuzione del distretto 6 I fatti risalgono al 2013: a presentare la denuncia in Procura era stato il sindaco Beniamino Scarpa

09 aprile 2016
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Alcuni dei disservizi contestati negli ultimi anni ad Abbanoa nella città turritana sono ora entrati nel mirino della procura della Repubblica con una citazione a giudizio del pubblico ministero Paolo Piras nei confronti del responsabile della distribuzione del distretto 6 di Abbanoa. L’imputato è Costantino Sinibaldi, e dovrà presentarsi venerdì alle 9 davanti al Tribunale di Sassari per rispondere dei reati contestati. Il responsabile del distretto 6 è infatti ritenuto responsabile, secondo il magistrato, di «negligenza, imprudenza e imperizia per non aver garantito i necessari controlli sulle acque destinate al consumo umano nel Comune di Porto Torres (producendo così l’avvelenamento per la presenza di cloriti) il 5 dicembre 2013».

Il pubblico ministero ha accolto l’esposto denuncia depositato il 6 dicembre 2013 in Procura dall’amministrazione comunale, a firma dell’allora sindaco Beniamino Scarpa, dove si chiedeva di accertare se Abbanoa e l’Autorità d’Ambito avessero adottato misure e provvedimenti necessari per evitare la fornitura di acqua non rispondente ai requisiti previsti per il consumo umano, determinando pericolo per l’igiene e la salute pubblica. Il sindaco Scarpa, supportato dall’ufficio legale dell’ente, chiedeva alla Procura anche di individuare le cause che determinano costantemente le non conformità ai parametri e quali azioni sono state adottate per evitare il ripetersi di tali situazioni e comunque il ripristino della qualità dell’acqua destinata al consumo umano.

«Certamente il provvedimento della procura della Repubblica risponde solo in parte a quella "sete" di giustizia più volte manifestata dagli utenti – dice l’associazione “Civiltà è Progresso”, promotrice di una class-action contro Abbanoa –, sia del nostro territorio che dell'intera Sardegna, e rinviare a giudizio un dipendente e non chiamare in causa chi ha la responsabilità della discutibile gestione del gestore unico, lo troviamo riduttivo: per questo auspichiamo che l'amministrazione comunale di Porto Torres si costituisca parte civile».

Il provvedimento, secondo l’associazione, fa comunque rafforzare le tesi inserite nella corposa documentazione allegata proprio alla class-action depositata lo scorso novembre presso il tribunale di Cagliari. «Ci auguriamo che tutto questo serva – aggiunge “Civiltà è Progresso” –, oltre che a fare giustizia, a far assumere da parte dei vertici di Abbanoa e da parte della giunta regionale tutti quei provvedimenti atti a risolvere la grave situazione relativa all'acqua potabile nella nostra città e che si affronti anche il problema legato alle fatturazioni anomale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative