Acqua non potabile, Abbanoa finisce a processo il 15 aprile
Il pubblico ministero Paolo Piras ha citato in giudizio il responsabile della distribuzione del distretto 6 I fatti risalgono al 2013: a presentare la denuncia in Procura era stato il sindaco Beniamino Scarpa
PORTO TORRES. Alcuni dei disservizi contestati negli ultimi anni ad Abbanoa nella città turritana sono ora entrati nel mirino della procura della Repubblica con una citazione a giudizio del pubblico ministero Paolo Piras nei confronti del responsabile della distribuzione del distretto 6 di Abbanoa. L’imputato è Costantino Sinibaldi, e dovrà presentarsi venerdì alle 9 davanti al Tribunale di Sassari per rispondere dei reati contestati. Il responsabile del distretto 6 è infatti ritenuto responsabile, secondo il magistrato, di «negligenza, imprudenza e imperizia per non aver garantito i necessari controlli sulle acque destinate al consumo umano nel Comune di Porto Torres (producendo così l’avvelenamento per la presenza di cloriti) il 5 dicembre 2013».
Il pubblico ministero ha accolto l’esposto denuncia depositato il 6 dicembre 2013 in Procura dall’amministrazione comunale, a firma dell’allora sindaco Beniamino Scarpa, dove si chiedeva di accertare se Abbanoa e l’Autorità d’Ambito avessero adottato misure e provvedimenti necessari per evitare la fornitura di acqua non rispondente ai requisiti previsti per il consumo umano, determinando pericolo per l’igiene e la salute pubblica. Il sindaco Scarpa, supportato dall’ufficio legale dell’ente, chiedeva alla Procura anche di individuare le cause che determinano costantemente le non conformità ai parametri e quali azioni sono state adottate per evitare il ripetersi di tali situazioni e comunque il ripristino della qualità dell’acqua destinata al consumo umano.
«Certamente il provvedimento della procura della Repubblica risponde solo in parte a quella "sete" di giustizia più volte manifestata dagli utenti – dice l’associazione “Civiltà è Progresso”, promotrice di una class-action contro Abbanoa –, sia del nostro territorio che dell'intera Sardegna, e rinviare a giudizio un dipendente e non chiamare in causa chi ha la responsabilità della discutibile gestione del gestore unico, lo troviamo riduttivo: per questo auspichiamo che l'amministrazione comunale di Porto Torres si costituisca parte civile».
Il provvedimento, secondo l’associazione, fa comunque rafforzare le tesi inserite nella corposa documentazione allegata proprio alla class-action depositata lo scorso novembre presso il tribunale di Cagliari. «Ci auguriamo che tutto questo serva – aggiunge “Civiltà è Progresso” –, oltre che a fare giustizia, a far assumere da parte dei vertici di Abbanoa e da parte della giunta regionale tutti quei provvedimenti atti a risolvere la grave situazione relativa all'acqua potabile nella nostra città e che si affronti anche il problema legato alle fatturazioni anomale».
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