La Nuova Sardegna

Sassari

L'omicidio di Nule, il sangue sulla felpa del minorenne indagato non è di Stefano

Stefano Masala
Stefano Masala

I carabinieri del Ris hanno concluso la comparazione con il Dna del 29enne scomparso. Ora si attendono gli esiti degli altri accertamenti tecnici disposti dalla Procura

09 marzo 2016
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SASSARI.Il sangue trovato sulla felpa del minorenne di Nule indagato per due omicidi (quello di Gianluca Monni di Orune e quello di Stefano Masala di Nule) non appartiere al 29enne del quale si sono perse le tracce lo scorso 7 maggio, il giorno prima del delitto Monni.

E' l'ultima novità investigativa emersa nel pomeriggio di oggi mercoledì 9 marzo quando sono stati resi noti gli esiti degli accertamenti eseguiti sull'indumento dai carabinieri del Ris di Cagliari.

La comparazione ha escluso che quelle tracce ematiche possano appartenere a Stefano Masala. Sfuma, quindi, per gli investigatori, la possibilità di seguire una pista importante che, se supportata da un elemento forte come appunto il Dna dello scomparso, avrebbe potuto segnare la svolta decisiva.

Secondo i carabinieri, il 17enne di Nule sarebbe coinvolto nell'omicidio dello studente di 19 anni di Orune, ammazzato a fucilate la mattina dell'8 maggio 2015 mentre aspettava il pullman che lo avrebbe portato a scuola a Nuoro.

Il collegamento tra la scomparsa di Masala e l’uccisione di Monni è stato preso in considerazione fin dai momenti successivi all’omicidio di Orune. Stefano era amico di quasi tutti i giovani del suo paese, compreso il 17enne. Ed erano stati visti insieme in occasione della festa di Cortes Apertas nel paese della Barbagia durante la quale, secondo le forze dell’ordine, sarebbe maturato il movente che portò al delitto Monni.

Quando cioè il 17enne aveva importunato la fidanzata della vittima e, ripreso per questo atteggiamento da un gruppo di orunesi, aveva anche esibito una pistola. Che gli era poi stata portata via. Una reazione che il giovane, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, potrebbe aver vissuto come il peggiore degli affronti tanto da spingerlo a commettere un omicidio.

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