La Nuova Sardegna

Sassari

Ricerca mineraria, la Soprintendenza frena

Ricerca mineraria, la Soprintendenza frena

Ossi, dopo il parere negativo per “Corte ’e Lottene” potrebbe arrivare un no anche per “Calchinadas”

13 febbraio 2016
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OSSI. Dopo quello esplicitamente negativo espresso per la richiesta di permesso minerario denominato Corte ’e Lottene (avanzata dalla Maffei Sarda Silicati), ora da parte della Soprintendenza arriva il parere alquanto critico relativo all’altra richiesta, quella denominata Calchinadas. Tanto da preannunciare l’intenzione di “prescrivere, ove di competenza, il rispetto delle norme tecniche attuative del Piano paesaggistico regionale, la verifica mediante sopralluoghi puntuali delle aree prescelte per i saggi, la comunicazione del cronoprogramma dei lavori con almeno quindici giorni di anticipo in modo da poter programmare sopralluoghi da parte del personale della Soprintendenza anche durante le opere di scavo”. Una limitazione molto pesante che rende già di per sè di difficile valutazione la convenienza all’avvio di una eventuale attività mineraria. L’area prescelta, spiega la nota della Soprintendenza inviata al Servizio Attività estrattive e Recupero ambientale dell’assessorato regionale dell’Industria, si inserisce all’interno di una zona molto ricca di testimonianze archeologiche, che si dispongono in misura particolarmente evidente lungo i margini dell’area prescelta. Sul lato nord, infatti, il limite della concessione è adiacente alla necropoli di S’Isterridolzu, la terza per consistenza numerica del territorio comunale di Ossi; nella stessa località, all’interno dell’area richiesta in concessione, è stata individuata una tomba di giganti, ritrovamento che appare di particolare importanza e rappresentatività in quanto finora nel territorio di Ossi non erano state riconosciute tombe di giganti propriamente dette (su questa sono stati avviati gli accertamenti catastali per poter avviare la dichiarazione di interesse). Nel limite orientale dell’area, in territorio di Florinas, è inoltre presente il nuraghe di Punta Unossi, collegato all’omonimo santuario nuragico. Sul lato meridionale si trova la domus di Sa Figu Niedda, in buona parte all’interno dell’area richiesta. A circa 200 metri, in territorio di Ossi, sempre al limite dell’area, c’è il nuraghe di Zimiari. Sul lato occidentale, all’interno dell’area della richiesta, si trova la vallata di Briave, sede di un insediamento medioevale attestato dalle fonti, dove sono presenti anche una serie di gualchiere. Poco a nord, elenca ancora la nota della Soprintendenza, nelle vicinanze del limite nord ovest dell’area, si trova il sito di Sant’Antonio, che ha restituito un’importante necropoli di età punica e romana, da cui provengono numerose stele neo-puniche, che costituiscono la più eclatante testimonianza del periodo punico per il territorio di Ossi. Dopo quello su Corte ’e Lottene, anche questo parere, trasmesso per conoscenza al Comune l’ 8 febbraio, contribuisce ad alimentare le perplessità circa la decisione del consiglio comunale di esprimere parere favorevole alle due richieste.

Pietro Simula

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