La Nuova Sardegna

Sassari

Furto di luce: 5 arresti nell’asilo occupato

di Luca Fiori
Furto di luce: 5 arresti nell’asilo occupato

In manette quattro donne e un uomo che vivono nell’ex scuola Bertolotti. Rivolta contro la squadra dell’Enel

09 febbraio 2016
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SASSARI. Quando hanno visto i tecnici dell’Enel curiosare intorno alla casa e poi armeggiare tra i cavi dell’energia elettrica hanno capito che stava per mettersi male. È finita con cinque arresti e una mezza sommossa popolare, ieri mattina una verifica dei tecnici dell’Enel nell’ex scuola elementare “Bertolotti” di via Cedrino nel quartiere di Latte Dolce.

Gli occupanti dello stabile non hanno gradito affatto l’intervento degli uomini in tuta blu che ha portato alla scoperta di quattro allacci abusivi che servivano altrettante abitazioni ricavate all’interno dell’ex scuola occupata da anni. Quando i tecnici dell’Enel hanno contestato i collegamenti fai da te agli abitanti dell’ex scuola elementare e hanno annunciato che avrebbero rimosso i cavi abusivi in via Cedrino è salita la tensione. I dipendenti della società elettrica, circondati dagli abitanti dello stabile, si sono visti costretti a chiamare il 112. Sul posto pochi minuti dopo sono arrivate due gazzelle dei carabinieri. Gli uomini del nucleo radiomobile, guidati dal capitano Fabio Melci, hanno riportato la calma e dopo una serie di accertamenti hanno fatto scattare le manette per quattro donne di età compresa tra i 59 e i 33 anni e per un uomo di 51 anni, marito di una delle arrestate. Per tutti le accuse sono di danneggiamento e furto aggravato e continuato di energia elettrica. I militari e i tecnici dell’Enel hanno scoperto che gli abitanti dell’ex scuola di via Cedrino aveva divelto il cavo principale dell’energia e istallato abusivamente quattro cavi volanti che servivano altrettanti alloggi. Assistiti dai carabinieri, i tecnici della società elettrica hanno rimosso i cavi abusivi, poi i cinque abitanti della scuola elementare sono stati accompagnati in caserma. Il sostituto procuratore Emanuela Greco ha ravvisato gli estremi per l’arresto e in attesa dell’udienza di convalida prevista per stamattina i cinque abitanti di via Cedrino hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Quella dell’ex scuola elementare “Bertolotti” è una vicenda che si trascina da tempo.

La prima occupazione dello stabile risale a oltre quindici anni fa. A maggio del 2000 una trentina di persone senza casa avevano occupato lo stabile dopo aver sfondato porte e finestre. Alcuni giorni dopo la polizia municipale li aveva invitati ad abbandonare l'edificio, chiuso per la presenza di strutture in amianto, ma gli occupanti non ne avevano voluto sapere.

La situazione si era complicata da quando era stata sospesa l'erogazione dell'acqua, ma gli occupanti avevano trovato il modo di arrangiarsi. Molti di loro avevano alle spalle storie difficili e chiedevano semplicemente un tetto, un posto sicuro dove sistemare le loro cose e crescere i loro figli. L'edificio è freddo e piuttosto umido e sulle loro teste incombeva la minaccia dell'amianto, un materiale altamente cancerogeno, ma loro, incuranti, avevano sistemato ugualmente alcune suppellettili e le aule si erano trasformate in precarie stanze da letto. Negli anni ci sono stati diversi sgomberi, ma alla fine c’è sempre qualcuno che è ritornato nello stabile. Dopo tanto tempo la situazione è cambiata di poco. Nell’ex scuola elementare “Bertolotti” sono cambiati alcuni dei volti degli occupanti abusivi, ma non le esigenze e la disperazione di chi ci vive. Le quattro donne arrestate ieri e il marito di una di loro stamattina dovranno difendersi davanti al giudice dalle accuse di furto e danneggiamento, ma forse la loro paura maggiore è perdere il tetto sotto il quale andare a dormire.

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