La Nuova Sardegna

Sassari

Dalle acque depurate la salvezza per i campi

Vertice tra i Comuni e le associazioni del settore agricolo sull'emergenza idrica La soluzione anti-siccità potrebbe passare dall’utilizzo dei reflui per l’irrigazione

09 febbraio 2016
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SASSARI. Programmazione degli interventi per l utilizzo si tutte le risorse dei bacini, eventuale utilizzo dei reflui e corretta comunicazione nei riguardi degli agricoltori e dei cittadini sui parametri dell’acqua reflua utilizzata per irrigare. Queste le tematiche discusse ieri a Palazzo Ducale in una riunione che ha visto seduti attorno al tavolo i Comuni di Sassari, Alghero, Porto Torres e Olmedo, qule associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura. Obiettivo: cercare una soluzione per far uscire il territorio dalla grave crisi idrica che rischia di mettere in ginocchio le aziende agricole del nord ovest. E i quasi 10 milioni di metri cubi di reflui prodotti dal depuratore di Sassari, che adesso sfociano in mare, potrebbero essere una risorsa per l’agricoltura del territorio ormai a secco.

«Di siccità si parla già dall’autunno - ha detto in apertura di incontro Nicola Sanna - e la preoccupazione era già alta. Se aggiungiamo che circa il 52% dell’acqua immessa in rete per uso civile si perde lungo il percorso, si crea una situazione di grande difficoltà». Aggravata dalle perdite dell’acqua nelle condotte per uso agricolo, stimata in circa il 30%.

È stato il presidente del Consorzio di bonifica della Nurra, Gavino Zirattu, a tracciare un quadro, preoccupante, della situazione dei bacini che approvvigionano la Nurra. In dieci anni si è verificata una situazione altalenante che ha visto i bacini passare dai 66 milioni di metri cubi nel 2005 sino ai 98 del 2010 per poi ritornare ai 40 del 2015. Zirattu quindi ha ricordato che l’utilizzo delle acque reflue depurate, in particolare quelle che provengono dal depuratore di Sassari e che ora si gettano a mare, potrebbero essere utlizzate per alimentare i bacini, in particolare quello del Cuga.

Sarà quindi necessario decidere su questo utilizzo «che - ha sottolineato Battista Cualbu di Coldiretti - vede dubbiosi gli agricoltori» per la necessità di conoscere i parametri dell’acqua. Apertura al dialogo sull’uso delle acque reflue depurate è arrivato dall’assessore all’Ambiente del Comune di Porto Torres Cristina Biancu e anche da parte del Comune di Olmedo con il vicesindaco Mirko Ferralis e dal presidente della Confagricoltura Matteo Luridiana. Il presidente provinciale della Cia Giovanni Canu, ribadendo la positività dell’idea, ha fatto però presente come si potrebbe incontrare il parere contrario del Comune di Uri che su quello specchio d’acqua vuole avviare iniziative turistiche e ambientali. Per questo motivo, ha suggerito il sindaco di Sassari, sarà anche opportuno un ulteriore incontro con al tavolo anche i Comuni di Uri e Ittiri che da quel bacino traggono risorse. Risorse economiche, invece, potrebbero arrivare dalla Regione, dove domani saranno i consorzi della Nurra, Gallura e Chilivani-Ozieri.

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