La Nuova Sardegna

Sassari

Alghero, è scontro sui tavolini

Alghero, è scontro sui tavolini

Le associazioni Wwf e Legambiente scrivono al sindaco: «Nell’ultimo anno proliferazione selvaggia»

08 febbraio 2016
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ALGHERO. Una riflessione sulle scelte degli arredi che insistono su suolo pubblico, quali tavoli, sedie, tendaggi nella direzione di una qualità congrua alla bellezza del paesaggio urbano, evitando materiali forme e materiali (plastiche scadenti, prodotti malamente “brandizzati”) che mortificano il contesto urbano, ponendo particolare attenzione ai contesti storici della città antica. A chiederlo, con una lettera aperta al sindaco di Alghero Mario Bruno e all’assessore alle attività produttive, Natasha Lampis, sono le associazioni Wwf e Legambiente che manifestano, forti perplessità sul metodo adottato dall’amministrazione comunale in merito alla concessione del suolo pubblico. «In questi giorni si assiste ad un dibattito concitato sulla concessione del suolo pubblico che vede contrapposte le associazioni di categoria e l’amministrazione comunale - si legge nella lettera - mentre il punto fermo dovrebbe essere quello di un equilibrato utilizzo dei beni comuni per una rigenerazione della qualità e della bellezza urbana». Secondo le due associazioni ambientaliste ad Alghero è mancata la discussione nella Consulta Comunale per lo Sviluppo Economico e per il Lavoro promossa dal sindaco e nella quale sono rappresentate tutte le categorie sociali, i comitati di quartiere, associazioni di volontariato, cioè tutti i portatori di interessi diffusi. «Nell’ultimo anno, contrariamente a quanto contenuto nel “Piano della zona rossa” dei tavolini presentato oltre un anno fa - si legge nella lettera - si è assistito, al contrario, alla proliferazione di tavoli nel centro storico, negli slarghi, sui marciapiedi e persino negli stalli dei parcheggi delle auto».

«Wwf e Legambiente chiedono al sindaco i «convocare una riunione della Consulta Comunale per lo Sviluppo Economico e per il Lavoro inserendo nell’ordine del giorno il tema del suolo pubblico per consentire l’espressione di tutte le componenti sociali in essa rappresentate».

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