La Nuova Sardegna

Sassari

L’intitolazione non solo alle vittime delle foibe

Osilo, una piazza dedicata ai martiri della ferocia umana

OSILO. Una soluzione “ecumenica”, l’ha definita qualcuno, ma una soluzione che davvero può servire a stemperare vecchi rancori e strumentalizzazioni di parte. E’ la decisione adottata all’unanimità...

06 febbraio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OSILO. Una soluzione “ecumenica”, l’ha definita qualcuno, ma una soluzione che davvero può servire a stemperare vecchi rancori e strumentalizzazioni di parte. E’ la decisione adottata all’unanimità dal consiglio comunale sulla mozione della minoranza riguardante la vicenda delle foibe. Una risoluzione che accoglie e fa propria la proposta di intitolare una strada o una piazza, oppure una targa o un cippo commemorativo ai martiri delle foibe, ma la integra e la estende, stabilendo che la targa o il cippo vengano installati in una piazza o in un largo, dove siano ricordati, con altre targhe, tutti i martiri della ferocia e della follia umane. «Vogliano arrivare a decisioni condivise ed inclusive – hanno detto il sindaco, Giovanni Ligios, ed i consiglieri Valentino Canu e Alessandro Dore per la maggioranza – perché ci auguriamo che mai le vittime diventino l’effigie di una immorale strumentalizzazione nel gioco delle parti, perché questo vorrebbe dire ricondannarle a morte».

La mozione è stata illustrata dal capogruppo della minoranza, Franco Urgeghe. Dopo averne letto il testo, l’esponente di “Osilo vive”, ha esteso il discorso, delineando il contesto storico in cui quella tragedia si verificò, e ricordandone la successiva rimozione, che solamente con la legge n. 92 del 2004 che istituiva “Il giorno del ricordo”, venne superata. «Decine di migliaia di italiani – ha ricordato Franco Urgeghe - insieme a gruppi di sloveni e croati persero la vita massacrati barbaramente senza alcun rispetto della dignità umana e gettati vivi all’interno delle profonde cavità naturali del Carso (foibe) o nei campi di concentramento titini, colpevoli di essere italiani».

«Come molteplici capitoli oscuri della nostra storia – ha replicato Valentino Canu per la maggioranza consiliare – anche quello a cui afferisce il paragrafo delle foibe non è stato esentato dalla strumentalizzazione politica. Nonostante le ricerche storiche e le opere divulgative pubblicate, nell’odierna opinione pubblica persiste una forte enfasi, di origine ideologica, in merito alle responsabilità di un massacro oggettivo la quale genera tesi militanti originatesi in contesti socio-politici e spesso carenti di ricerca storica». Comunque, Valentino Canu ha avanzato la proposta “inclusiva” che ha portato al voto unanime del consiglio.

Mario Bonu

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative