La Nuova Sardegna

Sassari

L’ospedale è salvo ma non tutti parlano di risultato positivo

di Barbara Mastino

Al “Segni” riconosciuto un ruolo di presidio-nodo Ma il vero traguardo è raggiungere il primo livello

04 febbraio 2016
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OZIERI. Ha portato a casa un vittoria parziale l’insieme delle forze sociali e politiche che da mesi si batte per salvaguardare la sanità locale. Nei giorni scorsi la delibera della giunta regionale che ha approvato la riforma della rete ospedaliera ha infatti riconosciuto al presidio unico Ozieri-Alghero il ruolo di Presidio nodo: non il presidio di primo livello che i 67 sindaci del territorio avevano chiesto, ma comunque una struttura che potrà mantenere i reparti esistenti e che dovrà anzi essere rinforzata. La delibera della giunta, che attende solo il via libera ufficiale dal consiglio regionale, prevede infatti che l’ospedale dovrà essere «dotato di un pronto soccorso con personale dedicato», che in esso dovranno «essere garantiti i servizi legati alle specialità di medicina, chirurgia, ortopedia, Obi, anestesia, radiologia, laboratorio, emoteca e direzione di presidio» e che potrà essere anche attivato un “Pst”, pronto soccorso traumi. Ma non è tutto: sono previste integrazioni di funzioni per il trattamento delle cosiddette patologie tempo-dipendenti (infarto, ictus e trauma ed emergenze ostetriche e neonatali), per la riabilitazione intensiva e la neuro-riabilitazione. Ciò perché, come emerge dalla lettura della delibera, la Regione ha recepito il messaggio secondo il quale anche i nosocomi “locali” possono avere «effettiva capacità di mantenere qualità ed esiti nel soddisfacimento del bisogno insorto localmente senza gravare sui centri di riferimento di livello superiore». In poche parole, Alghero e Ozieri potranno mantenere Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, Cardiologia, Neurologia, Riabilitazione e radiologia con Tac, ecografia e Rmn, e vedranno presto attivate la funzione di Semi-intensiva generale e le discipline di Oncologia e Lungodegenza. Buone nuove anche per il punto nascite, che potrà essere mantenuto ad Alghero ma con un’unica équipe con Ozieri, dato che potrebbe far prevedere una riapertura anche a Ozieri qualora si raggiungesse il numero totale di 500 nascite nei due territori. Primo livello non concesso, quindi, ma non definitivamente: la delibera, infatti, prevede l’avvio di un monitoraggio «in relazione alle esigenze epidemiologiche e demografiche con particolare riguardo alle patologie tempo-dipendenti, al fine di valutare una possibile modifica della classificazione in presidio di primo livello con la contestuale istituzione della rianimazione». Occorrerà quindi darsi da fare, e programmare con Alghero i passi da compiere per potenziare i servizi e alzarne la qualità onde giungere all’ottenimento del primo livello. Per questo si dice «parzialmente soddisfatto» il Pd locale, che per voce del segretario Marco Murgia si dice sicuro che il risultato provenga «dall’ottimo lavoro di squadra e bipartisan fatto nei diversi comuni e poi tutti insieme nella stesura della proposta unitaria». Il Pd attende sviluppi, ma comunque palude a una riforma che «cerca di rimediare alle tanti gravi insufficienze». Meno soddisfatta Forza Italia, che con i coordinatori provinciale Nanni Terrosu e locale Sandro Farina parla di «piccoli passi, non assolutamente sufficienti per ottenere il nostro consenso». «Le formule trovate, pur assicurando il mantenimento degli attuali servizi, sono prive di un fondamento legislativo e quindi istituzionale. La battaglia ora si trasferirà in consiglio regionale – dicono– dove continueremo, attraverso i nostri rappresentanti, l’azione di rivendicazione e difesa dell’ospedale di Ozieri».

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