La Nuova Sardegna

Sassari

Ploaghe

Gli studenti ricordano la “Shoah”

di Mauro Tedde
Gli studenti ricordano la “Shoah”

PLOAGHE. Le scuole ploaghesi in occasione delle celebrazioni della "Giornata della Memoria", ricorderanno oggi lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati nei campi nazisti....

04 febbraio 2016
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PLOAGHE. Le scuole ploaghesi in occasione delle celebrazioni della "Giornata della Memoria", ricorderanno oggi lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati nei campi nazisti. All'interno della suggestiva cornice del convento dei frati Cappuccini, l'Istituto Comprensivo “S. Satta - A. Fais” di Perfugas rappresentato dal dirigente scolastico Giovanni Carmelo Marras, con il patrocinio del Comune di Ploaghe, rappresentato per l'occasione dal sindaco Carlo Sotgiu e dal delegato alla Cultura Giovanni Salis, presenta l'iniziativa “Shoah e Memoria” al quale parteciperà Claudia Finzi, del Centro Ebraico di Roma, una delle ultime sopravvissute testimoni della Shoah che racconterà la tragica esperienza della sua famiglia durante la guerra e in seguito alle deportazioni. L'incontro, che è rivolto principalmente agli studenti delle scuole secondarie di primo grado dell'istituto ploaghese, sarà un importante occasione di confronto fra generazioni lontane nel tempo e nel vissuto, ma è aperto anche a tutti i cittadini interessati. Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del "1º Fronte Ucraino" arrivarono per prime presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta del più grande dei campi di concentramento costruiti dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e le testimonianze dei sopravvissuti, rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista nei confronti di ebrei, oppositori politici, rom, gay e disabili. Ad Auschwitz, circa 10-15 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa. L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro i lager nazisti.

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