La Nuova Sardegna

Sassari

Infarto, muore mentre la casa brucia

di Luca Fiori
Infarto, muore mentre la casa brucia

Peppino Dore, 84 anni, colpito da un malore è caduto vicino al fuoco: le fiamme hanno raggiunto lui e parte degli arredi

03 febbraio 2016
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INVIATO A THIESI. Aveva scelto di vivere solo, in una casetta a due piani verso l’uscita del paese. Peppino Dore, 85 anni da compiere a novembre, era un pozzo di cultura e di simpatia, ma non aveva mai rinunciato alla sua riservatezza, neanche ora che le sue condizioni di salute si erano aggravate.

Ieri mattina il pensionato, considerato da tutti la memoria storica della comunità, è stato stroncato da un malore mentre stava preparando la colazione nella sua abitazione in via De Martini. L’uomo aveva già preparato la caffettiera, ma non ha fatto in tempo ad accendere il fornello, perché un infarto lo ha colpito mentre si trovava vicino al fuoco del caminetto che aveva acceso per scaldarsi. A causa della caduta, le fiamme hanno aggredito la copertina che aveva addosso e hanno fatto divampare un incendio. È stata la moglie di un nipote, poco prima delle 10, a trovarlo riverso su una poltrona, accanto al caminetto, con un braccio e quasi tutta la parte destra del corpo ustionata.

Poco prima la donna lo aveva chiamato al telefono, ma non aveva ricevuto risposta.

Quando è arrivata davanti all’abitazione di Peppino Dore la parente ha capito che c’era qualcosa che non andava. Dopo aver aperto la porta si è fatta largo nella stanza invasa dal fumo, ha spalancato le finestre e poi ha chiamato i soccorsi.

Il pensionato è stato trascinato lontano dall'incendio e adagiato nel corridoio per tentare la rianimazione, ma purtroppo non c’è stato niente da fare. È stato il medico del paese che lo aveva in cura a stabilire che l’uomo, che soffriva di cuore, è stato colpito da un infarto.

Il fumo che subito dopo ha invaso l’abitazione potrebbe essere stata la concausa della morte. Dopo l’allarme, sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco di Sassari e i carabinieri della compagnia di Bonorva. I militari, guidati dal capitano Sebastiano Battino, hanno avvisato il sostituto procuratore Corinna Carrara, ma a fine mattinata, fatta piena luce sulla tragedia, la salma del pensionato è stata restituita ai familiari per le esequie. A metà mattina, appresa la notizia, una piccola folla di compaesani si è radunata davanti all’abitazione di via De Martini. «Voleva vivere da solo - si rammarica il fratello Antonio, di due anni più giovane - non c’era stato verso di fargli cambiare idea neanche ora che stava poco bene». Grazie alla sua abilità come casaro, da giovane aveva lavorato anche per la Locatelli in Lombardia. Dopo una vita trascorsa tra la cooperativa casearia del paese e più di recente nei campi, Peppino Dore aveva sempre coltivato la sua passione per la lettura. «Ultimamente - racconta una parente - stava rileggendo per la quarta volta Delitto e Castigo di Dostoevskij». Simpatico e gioviale, i compaesani lo descrivono come un uomo di una cultura immensa. «Sapeva tutto delle genealogie delle varie famiglie e della storia di Thiesi - spiega Sebastiano Brancazzu un compaesano - ma anche i nomi sardi di piante e animali». In occasione delle consultazioni elettorali era stato spesso nominato scrutatore. «Era una persona calma e riflessiva che ragionava prima di esporre le sue idee - aggiunge un altro compaesano - la sua scomparsa è una gravissima perdita per Thiesi».

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