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Assalto alle cantine per gustare il buon vino locale

Assalto alle cantine per gustare il buon vino locale

LAERRU. Forse ad averla spuntata è stato il rosso, verace come la terra che gli ha fatto da humus, ma anche il bianco, nelle sue varie ed eleganti sfumature di gusto, ha detto la sua. La prima...

02 febbraio 2016
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LAERRU. Forse ad averla spuntata è stato il rosso, verace come la terra che gli ha fatto da humus, ma anche il bianco, nelle sue varie ed eleganti sfumature di gusto, ha detto la sua. La prima edizione di “Chentinas de Laerru” potrebbe non avere decretato il nome del vino vincitore, ma di sicuro un verdetto inappellabile lo ha emesso: è stato un successo che è andato oltre le più ottimistiche previsioni. Lo dicono chiaramente i numeri. Sono state registrate più di mille persone e tutti i bicchieri della kermesse (non meno di 900) sono andati esauriti. Per non parlare del vino che è finito in gran quantità nei calici.

Numeri che fanno giustamente dire agli organizzatori che “Chentinas” si ripeterà e che alla prima fortunata ed eccezionale edizione ne seguiranno altre. Potrebbe crescere anche il numero dei vini, delle cantine e dei produttori, perché in un paese come Laerru sono tanti quelli che curano una vigna e che si divertono a fare il vino. Il vino può essere infatti più di un allegro passatempo o di un’attività commerciale. Accudire una vigna e seguire tutte le fasi della produzione (dalla raccolta dell’uva all’imbottigliamento con tanto di etichettatura) è un’autentica passione. Per farsene un’idea basterebbe chiederlo agli undici produttori che hanno accettato, e a questo punto, vinto la sfida. Undici intraprendenti produttori per vini dal gusto superbo, briosamente gustosi come i nomi delle cantine e del nettare versato nei bicchieri: “In su biccu ‘e piatta”, “Rigorona”, “Sos Re‘e sa Chentina”, “Banca a Pettorasa”, “Su Mulinu ‘e s’ozzu”, “Sos Concheddas”, “S’Asilo Ezzu”, “La Cantina degli Astemi”, “S’Istaffa” e “Sa Chentina ‘e sos Palasa”.

Giuseppe Pulina

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