La Nuova Sardegna

Sassari

Ossi, il Comune incassa 100mila euro di Ici e Imu

di Pietro Simula
Ossi, il Comune incassa 100mila euro di Ici e Imu

Si tratta della transazione con la Maffei Sarda Silicati per le aree minerarie Il sindaco Serra: «Senz’altro una boccata d’ossigeno per le nostre casse»

29 gennaio 2016
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OSSI. Mentre si continua a discutere se siano piene o vuote arrivano nelle casse comunali nuove entrate per 111.123 euro: una piccola, ma importante e provvidenziale, boccata d’ossigeno proveniente dalla transazione stragiudiziale con la Maffei Sarda Silicati nell’ambito del procedimento di accertamento con adesione relativo ad Ici e Imu per gli anni dal 2009 al 2014. Ne prende atto la Giunta comunale dando mandato al responsabile del tributo affinchè proceda negli adempimenti necessari. In precedenza tale ufficio aveva provveduto a notificare alla ditta una serie di avvisi di accertamento «per omesso o parziale versamento Ici-Imu in relazione ai fabbricati e per omessa dichiarazione (e omesso pagamento) degli stessi tributi in relazione ai terreni situati a Ossi, zona D2, sede di attività mineraria», per un totale di 493.006 euro. In risposta la Maffei presentava istanza di accertamento con adesione, contestando inizialmente, «in forza del diritto minerario e di altre considerazioni, tra cui l’irrisorio indice di fabbricabilità in zona D2 mineraria, che fosse dovuto il pagamento del tributo per i terreni». Proponeva quindi, in subordine, di calcolare la base imponibile per l’accertamento in euro 2,30 al mq, in base a relazione peritale di parte, anziché in 25 euro». Si è poi dichiarata disponibile «al pagamento integrale degli importi richiesti per i fabbricati e, per quanto concerne i terreni edificabili, al calcolo della base imponibile, per il periodo in questione, nella misura di 6 euro al mq fino al 2011 (anziché 25) e di 5,01 euro al mq per gli anni 2012-2014 (anziché 26). Il totale transatto ammonta così a 111.123 euro. «Abbiamo voluto evitare un contenzioso - ha dichiarato il sindaco Giovanni Serra - la cui durata nel tempo è imprevedibile, considerando i tre gradi di giudizio. È interesse dell’ente impositore (in questo caso il Comune) evitare una lite potenziale con la società che contesta il valore venale attribuito alle aree edificabili in questione, il cui esito è incerto». Del resto, aggiunge «le aree in discussione sono caratterizzate da scarsa urbanizzazione e hanno bassi indici di potenzialità edificatoria». Così invece, conclude, «il Comune incamererà in tempi brevi una somma ingente per arretrati Ici-Imu e vedrà annualmente aumentare l’incasso dell’Imu ordinaria». Analoghi avvisi di accertamento sono stati a suo tempo notificati alla Italcementi, che però si è opposta presentando ricorso avverso le richieste avanzate dal Comune.

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