La Nuova Sardegna

Sassari

Malata e con 3 figli: «Il Comune ci aiuti»

di Luca Fiori
Malata e con 3 figli: «Il Comune ci aiuti»

Donna di 40 anni ha un tumore, vive senza luce in via Ossi L’appartamento cade a pezzi e i bambini hanno paura

24 gennaio 2016
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SASSARI. Quando qualche sera fa una parte del soffitto si è staccata ed è franata sul pavimento della camera da letto, fortunatamente lei e i suoi tre bambini non c’erano. Quarant’anni, tre figli, di cui uno disabile, e una battaglia personale con un tumore ancora in corso, la protagonista di questa storia vive in una casa popolare in via Ossi, a pochi passi dalla Questura, ma da qualche giorno lei e i suoi tre bambini hanno il terrore di trascorrere la notte sotto quell’intonaco scricchiolante. Dopo il crollo i vigili del fuoco, intervenuti per mettere in sicurezza la casa, le hanno consigliato di portare via i bambini, di 13, 11 e 8 anni, e di cercare un altro alloggio. «Da qualche sera - spiega la donna - andiamo a dormire a casa del mio ex marito, ma è molto piccola e tutti non ci stiamo». Dopo l’intervento a Milano per sconfiggere un tumore, la madre coraggio si è dovuta rimboccare le maniche e affrontare anche la malattia di uno dei suoi tre ragazzi. «Un disturbo grave della personalità - spiega la donna - che gli darebbe diritto all’assegno di invalidità, che però non gli è ancora stato riconosciuto». In attesa di trovare un impiego che le consenta di pagare un affitto da un’altra parte, la donna spera che il Comune intervenga per darle una mano a riparare il soffitto pericolante della casa popolare. «Pur di aiutare i miei bambini - spiega la quarantenne - sono disposta a fare qualsiasi lavoro. Per ora vado a fare le pulizie da qualche signora, ma quello che guadagno non ci basta neanche per mangiare». Da qualche settimana nel piccolo appartamento di via Ossi manca anche l’energia elettrica. «La luce l’hanno staccata da un po’ - spiega la donna - perché non sono riuscita a pagare la bolletta di Enel Energia, vogliono 730 euro in contanti ma io quei soldi non ce li ho. Per non stare al buio usiamo le candele». Ma il problema è il freddo. «Purtroppo in questi giorni lo stiamo soffrendo - ammette la quarantenne - e non potendo neanche attaccare una stufetta siamo costretti a stare in casa con i cappotti». La madre coraggio si rivolge al Comune, dopo che in molte chiese si è vista negare l’aiuto.

«Ho messo da parte la dignità - racconta a malincuore - e per i miei figli sono andata a bussare in tutte le parrocchie della città, ma non ho ricevuto alcun aiuto. Spero che il Comune mi dia una mano a sistemare la casa - conclude - così potrò continuare a dare un tetto ai miei bambini».

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