La Nuova Sardegna

Sassari

L’inferno dei pendolari con i nuovi treni “veloci”

L’inferno dei pendolari con i nuovi treni “veloci”

L’accorata protesta di una studentessa di Bonorva che viaggia per Macomer: «Speravamo nel progresso, ora abbiamo meno corse»

17 gennaio 2016
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BONORVA. Da quando è entrato in funzione il pendolino, i viaggi degli studenti pendolari sono diventati un inferno. «Ieri, 16 gennaio, la goccia che ha fatto traboccare il vaso – ha scritto in una lettera al giornale, Maria Chiara Faedda, studentessa bonorvese all’ultimo anno delle superiori, facendosi portavoce dei tanti passeggeri esasperati dai continui disservizi– : Trenitalia, in seguito all’allarme meteo, ha cancellato l’unico treno che gli studenti e gli altri pendolari hanno a disposizione per recarsi a Macomer, il centro scolastico più vicino». Il convoglio ferroviario si è fermato a Chilivani, ma nessuna alternativa di trasporto è stata garantita. «È si diceva che con l’arrivo dei nuovi treni ci sarebbero stati vantaggi, un’evoluzione nei collegamenti – afferma la giovane studentessa –. Invece di progredire, purtroppo siamo regrediti. Che delusione», è la sua amara considerazione.

Perché non è solo per colpa del maltempo che i viaggiatori ogni giorno sono sottoposti a un’odissea. La lettera di Maria Chiara è uno sfogo lungo e lucido, in cui si mettono a nudo tutti i difetti di un sistema di trasporto che sembra fatto apposta per creare disagi. E le dificoltà di chi viaggia – sottolinea lei – tra provincia e provincia. «Dopo cinque anni da pendolare posso dire che la ferrovia in Sardegna non è un servizio funzionale e soddisfacente. Perché c’è sempre stata una totale disorganizzazione in quanto a orari, fermate e tratte». Fino allo scorso mese, cioè prima dell’avvento dei cosiddetti treni veloci e alla conseguente riduzione delle tratte «avevamo diverse corse al mattino per andare a scuola e al pomeriggio per rientrare a casa, ma già allora le pecche non mancavano al mattino troppi Bonorva-Macomer e niente Macomer-Bonorva (perciò bisognava restare in attesa del primo treno utile che non era prima delle 14:19) e al pomeriggio esattamente l'opposto: molte corse per rientrare e nessuna per andare a Macomer». Per non parlare poi di chi doveva recarsi ad Olbia: costretto a un giro dell’oca: dopo il Bonorva-Macomer il cambio con il Macomer-Olbia «perchè il treno, ripassando a Bonorva non la considerava come fermata».

«Le nostre lamentele, però, non sono mai state ascoltate e ora si è arrivati al delirio. Con l’arrivo dei nuovi treni l’orario è stato variato e adesso ci ritroviamo con un unico treno per andare a scuola e per rientrare a casa. «Quindi – protesta la studentessa – il risultato è che con i nuovi collegamenti a Bonrova come in tantissimi altri Comuni sardi, le corse sono ridotte a pochissime e in orari inutili. E così per coprire una distanza di venti chilometri.E occorrono ore e ore di viaggi e cambi, quando basterebbero quindici minuti per raggiungere la meta. A ciò si aggiungono i frequenti ritardi, il problema delle stazioni isolate«. Un disastro a cui qualcuno dovrà mettere rimedio, prima o poi.

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