La Nuova Sardegna

Sassari

Si riprende a scavare nella necropoli di Sant’Andrea Priu

di Emidio Muroni
Si riprende a scavare nella necropoli di Sant’Andrea Priu

In arrivo a Bonorva un finanziamento di 450mila euro Ritrovate ceramiche, monete e alcuni camminamenti

13 gennaio 2016
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BONORVA. Con un finanziamento di 450mila euro, previsto nel programma triennale degli interventi del fondo per la tutela del patrimonio, approvato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo diretto da Dario Franceschini, potranno riprendere i lavori di scavo archeologico, consolidamento, restauro e realizzazione delle opere legate alla fruizione della necropoli di Sant'Andrea Priu.

Le risorse. Si tratta di risorse immediatamente disponibili, che hanno già avuto il via libera del Consiglio superiore dei beni culturali e che fanno parte di un investimento di 300 milioni di euro per 241 interventi in tutta Italia, di cui 14 in Sardegna. La notizia è stata accolta con notevole soddisfazione dal sindaco Giammario Senes che, in seguito ad alcune recenti ritrovamenti avvenuti durante gli ultimi lavori di scavo per la realizzazione di un punto d’accoglienza nel pianoro prospiciente le tombe ipogeiche, aveva interessato il ministero competente. L’allora sottosegretario ai beni culturali, Francesca Barracciu, si era fatta carico del problema e, nell’aprile scorso, dopo un accurato sopralluogo, aveva sollecitato al suo ministero un intervento finanziario ora andato a buon fine.

Il ritrovamento. Il ritrovamento di numerosi frammenti di ceramiche, di alcune monete, di camminamenti costruiti con ampi lastroni di pietra calcarea, varie stratificazioni storiche e la presenza nel sito di un locale adibito a stazione termale, in parte recuperato dagli archeologi guidati dalla soprintendenza archeologica di Sassari, sono il chiaro segno di un punto di dimora, passaggio o sosta per quanti, in un periodo presumibilmente risalente al I e II secolo d. C., attraversavano la Sardegna percorrendo, a poca distanza dalle tombe di Sant’Andria Priu, l’antica “Turris Libisonis” del cui tracciato sono visibili chiaramente vari segnali ed ampi tratti di strada lastricata.

Il progetto. Le nuove opere consentiranno il completamento di una prima parte degli interventi che hanno avuto come oggetto la valorizzazione e sistemazione dell’area storica architettonica intorno alla necropoli di Sant’Andria Priu. Un’area collocata ai confini della pianura di Santa Lucia, a pochi metri dal parco “Mariani” e a una decina di chilometri da Bonorva, che conserva numerose testimonianze di un’intensa frequentazione umana che affonda le radici nella preistoria.

I lavori. I lavori nella necropoli di Sant’Andria Priu, costituita da 17 tombe ipogeiche del tipo a “domus de Janas”, furono finanziati per la prima volta nel 1997 , con il Pia “Valle dei Nuraghi”, e il progetto preliminare fu approvato il 13 maggio del 1998. La cronistoria degli stessi è stata resa difficile da una lunga vicenda legata agli espropri che, dopo alcune vicende giudiziarie lunghe e complesse, si è risolta con un accordo con i proprietari per la cessione volontaria dei terreni.

Le prospettive. I lavori hanno potuto riprendere solo lo scorso anno e, come detto, hanno subito riservato la sorpresa di alcuni eccezionali ritrovamenti che, su suggerimento della soprintendenza e degli archeologi che hanno studiato e ben conoscono il sito, hanno richiesto un momento di maggiore approfondimento e studio, necessari per capire meglio la collocazione storica complessiva di un sito considerato fra i più interessanti del Mediterraneo e che presenta al suo interno l’esistenza di diverse culture che ne esaltano ancor di più la già nota valenza storica, culturale, monumentale, architettonica e archeologica.

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