La Nuova Sardegna

Sassari

Mistero sulla donazione di Beniamino Sole

di Pietro Simula

Ossi, l’assessore alla Cultura presenta un’interrogazione: «Che fine hanno fatto i 70 manoscritti?»

08 gennaio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





OSSI. Ombre e misteri si affacciano sulla donazione libraria della biblioteca e dell’archivio di Beniamino Sole, o Babbai ’e Sole (come viene tuttora ricordato), parroco di Ossi dal 1930 al 1974, morto ad Ossi il 1 giugno 1978. Ad affermare che sulla «donazione sussistano problemi» è l’assessore alla Cultura Laura Cassano in una lettera inviata all’ex assessore con delega alla Biblioteca Maria Laura Cossu e per conoscenza a sindaco, giunta e consiglieri. La sua acquisizione, spiega l’assessore, venne annunciata alla stampa nel dicembre 2013, ma i libri sono pervenuti alla Biblioteca comunale soltanto lo scorso 5 maggio, due giorni prima della riapertura nella nuova sede di via Marconi. La responsabile della Biblioteca, inoltre, in una nota scritta sottoposta all’attenzione dell’assessore «riferisce di non aver ricevuto informazioni ufficiali o copia di eventuali atti amministrativi relativi a tale donazione, nonostante in alcuni articoli pubblicati su quotidiani e giornalini locali, si menzionasse la presenza di opere manoscritte». Cosa che veniva «ulteriormente confermata e decantata nella relazione di fine mandato distribuita alla cittadinanza nel mese di maggio, con particolare riferimento a 70 quaderni manoscritti della vita sociale e religiosa di Ossi e 50 opere riguardanti la corrispondenza epistolare di monsignor Sole con autorità civili e religiose», la cui mancanza, fa presente l’assessore Cassano, è stata segnalata all’allora assessore alla Biblioteca Maria Laura Cossu. Alla stessa, ora, chiede «se esistano documenti ufficiali di cui non si ha conoscenza, volti a fornire indicazioni precise sulla composizione del fondo librario in discussione o qualunque altra informazione che permetta di comprendere quali siano state le ragioni di un’inerzia tale da non poter dare risposte precise agli utenti e rendere fruibili tali preziose risorse». Par di capire, insomma, che la contestazione si basi sul fatto che del fondo siano pervenuti soltanto i libri e non anche i manoscritti. «La donazione alla biblioteca comunale Emilio Lussu del fondo librario - scriveva nel dicembre 2013 l’allora assessore Cossu - è composta di circa 1200 opere riferite a settori tematici quali la teologia, la storia, la filosofia, l’arte, la musica e il teatro. Numerosissimi – scriveva anche – sono i manoscritti in sardo-logudorese e in latino, attraverso i quali è possibile ricostruire la sua intensa attività sociale, culturale e politica. Sarà impegno dell’Amministrazione comunale –aggiungeva poi – curare le operazioni di catalogazione per favorire la conoscenza e la tutela dei preziosi volumi non solo per garantire la conservazione fisica dei libri, ma per intraprendere percorsi di studio e di ricerca per arricchire il nostro patrimonio comune, di memoria e di consapevolezza storica». «Tanti buoni propositi e tante belle parole - commenta l’assessore Cassano - certamente encomiabili e condivisibili, che però non hanno avuto seguito». Ma i problemi sul “Fondo librario monsignor Sole” potrebbero arrivare anche da altre parti. Negli ambienti della parrocchia c’è chi si chiede sull’origine di questa donazione: proviene da una volontà testamentaria del parroco Sole o è una decisione degli eredi? Com’è che la parrocchia, che sarebbe dovuta essere la destinataria naturale dell’eredità culturale e religiosa frutto di attività pastorale (e non bene personale), è stata tenuta allo scuro di questa operazione? E l’Archivio storico diocesano è stato informato?

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative