La Nuova Sardegna

Sassari

Cinque milioni per far rinascere Villa Pozzo, gioiello liberty di Sassari

di Giovanni Bua
Villa Pozzo
Villa Pozzo

Il Comune chiede alla Regione lo storico edificio per trasformarlo nel quartier generale del marketing territoriale

18 dicembre 2015
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SASSARI. Villa Pozzo potrebbe tornare presto a nuova vita. La meravigliosa struttura liberty, edificata nel 1927 alla fine di viale Caprera, nel cuore umbertino di Sassari, è infatti al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione, del valore di 5 milioni, messo in campo nei giorni scorsi dalla giunta guidata da Nicola Sanna.

L’esecutivo ha aderito all’avviso regionale per «l’erogazione di contributi agli investimenti per la progettazione o la realizzazione di opere necessarie a dare nuova funzionalità ai beni del patrimonio disponibile della Regione da concedere in comodato d’uso».

Esattamente la situazione di Villa Pozzo, comprata dalla Regione nel 2001 per due miliardi e mezzo, passata in uso alla Provincia. E, dopo una breve parentesi come sede dell’Ente provinciale per il Turismo, totalmente abbandonata dal 2006.

Anni di degrado e rimpalli di responsabilità, umidità che corrode gli affreschi e fa crollare pezzi di facciata, giardino che cresce selvaggio. Denunce (l’ultima dei Riformatori) e risposte che non arrivano, con la targa dell'azienda soppressa da Soru che arrugginisce sul cancello. Poi il cambio di passo: la Provincia prende atto che non «ha individuato un fine istituzionale per l'utilizzo dell'immobile» e soprattutto che non ha le risorse per garantire lo stato di conservazione del prezioso bene, e il commissario Guido Sechi lo scorso 17 settembre restituisce la villa alla Regione.

Un’occasione ghiotta per il Comune di Sassari, che partecipa al bando regionale dedicato alla valorizzazione dei beni regionali «poco utilizzati» sparsi per l’isola da cedere ai Comuni in comodato d’uso e cala la carta Villa Pozzo. Un progetto ambizioso, che prevede un investimento di 5 milioni, 3.250.000 a carico della Regione e 1.750.000 a conto di Palazzo Ducale.

Il minimo indispensabile per mettere le mani su un immobile che da qualche anno ha iniziato a perdere i pezzi: umidità di risalita, infiltrazioni dalle coperture, dagli infissi e dagli impianti, distacchi di intonaci interni ed esterni e di parte degli affreschi. Solo il giardino, per anni in stato di abbandono, è stato di recente ripulito dopo il ritorno della villa nel patrimonio regionale.

Un restauro che è un valore di per sè, ma sarebbe vano senza un piano di utilizzo, che il Comune immagina ipotizzando nella sua proposta progettuale di realizzare tra le mura affrescate una cabina di regia per lo sviluppo e la promozione del territorio comunale, l’organizzazione e la gestione di eventi di rilievo rivolti ai cittadini e ai visitatori della città.

«Siamo convinti – sottolinea soddisfatto il primo cittadino Nicola Sanna – che la soluzione per migliorare l’offerta di eventi e rendere più omogenei i flussi turistici passa attraverso il necessario riappropriarsi degli spazi più suggestivi e rappresentativi della città, per farne il centro nevralgico del movimento culturale cittadino».

L’obiettivo generale del progetto è quindi creare un punto di riferimento per la città e per il quartiere, recuperando un edificio di grande pregio e assegnandogli la funzione centrale di cabina di regia, in grado di costruire una strategia turistica e culturale, secondo un percorso condiviso, che sia in grado di individuare e selezionare le azioni prioritarie sulle quali far convergere intenzioni e investimenti.

Villa Pozzo diventerebbe così la sede di un servizio urbano innovativo e di eccellenza, uno spazio dedicato alla co-progettazione e alla governance, e contemporaneamente verrebbe restituito ai cittadini e ai turisti che potrebbero visitare un elemento pregevole della storia urbanistica sassarese, partecipare agli eventi ospitati e godere dell’area verde riqualificata. La delibera infine prevede che nel caso venisse concesso il finanziamento, il consiglio comunale si impegnerà a dare copertura alle spese di gestione legate all’utilizzo successivo dell’immobile.

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