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Sgb, parola agli infermieri «Il futuro? Riabilitazione»

Sgb, parola agli infermieri «Il futuro? Riabilitazione»

SASSARI. Sulla recente approvazione dell’emendamento relativo alla modifica della legge 23/2005 da parte del Consiglio regionale interviene il segretario territoriale del sindacato Nursing Up...

10 dicembre 2015
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SASSARI. Sulla recente approvazione dell’emendamento relativo alla modifica della legge 23/2005 da parte del Consiglio regionale interviene il segretario territoriale del sindacato Nursing Up Alessandro Nasone che in una nota sostiene che chiudere l’epoca dell’Ipab e aprire le porte dell’Asl alla fondazione “San Giovanni Battista” di Ploaghe può e deve essere un’opportunità che questo territorio non può lasciarsi sfuggire. «Come sindacato siamo stati i primi a parlare di passaggio all’Asl come l’unica soluzione realmente sostenibile - scrive Nasone - ma non siamo qui a rivendicare primogeniture o altro, siamo più consoni a guardare sempre avanti e se da un lato siamo soddisfatti perché finalmente i lavoratori hanno messo in sicurezza il loro stipendio, dall’altro siamo preoccupati per come questo passaggio è avvenuto. Un emendamento dentro una delibera che autorizza l’anticipazione di cassa delle tesorerie per dare liquidità alle Asl. Un emendamento, all’interno della quale vi sono non solo la vita dei lavoratori ma anche dei pazienti e soprattutto prospettive di sviluppo, meritava senz’altro un approccio differente. La nostra paura è che prima di capire cosa fare della Fondazione passino svariati mesi. Abbiamo affermato in precedenza e in tutte le nostre riunioni quanto la Sgb possa recitare un ruolo di primo piano nel panorama socio sanitario e riabilitativo di tutto il Nord Sardegna, soprattutto ora che vengono precluse, ai pazienti etichettati cod.75, le porte del Santa Maria Bambina».

Il sindacato Nursing Up è convinto che un centro di riabilitazione neuromotoria in aggiunta ai centri già presenti nella Fondazione sarebbe un optimum per un territorio che negli anni ha visto la decadenza e l’impoverimento della fisioterapia di Alghero, un tempo eccellenza nel panorama sardo. «Come spesso accade le scelte politiche cozzano con i bisogni di salute dei cittadini - scrive Nasone - e la riabilitazione non è solo sinonimo di fisioterapia o rieducazione neuromotoria ma è parte integrante di un percorso riabilitativo finalizzato al miglioramento della qualità di vita del soggetto. L’avvio all’interno della Sgb di un centro di queste caratteristiche prenderebbe in carico in maniera precoce i pazienti traumatizzati gravi che hanno necessità di risposte immediate, pazienti che se prima venivano accolti ad Oristano ora in assenza di posti letto del Brotzu saranno costretti ad essere accompagnati nella penisola con un aumento dei disagi familiari oltre che un aumento dei costi sociali e personali. Crediamo inoltre che un centro come quello di Ploaghe ben si sposerebbe con la nuova rete territoriale come centro di coordinamento per la riabilitazione domiciliare dei pazienti anziani, disabili, con sclerosi multipla e Sla. In un momento in cui la Regione Sardegna ha un disavanzo nella sanità di 400 milioni di euro e per ripianare il quale si sta pensando all’introduzione di nuovi ticket, crediamo che pensare e attuare queste nuove attività e opportunità di sviluppo in seno alla Sgb arrecherebbe non solo sollievo ai bisogni dei pazienti altrimenti trasferibili nel continente ma anche alle casse della Regione». La segreteria territoriale del Nursing si pone come rispettoso interlocutore nel trovare una giusta e seria collocazione della struttura e di tutti i suoi lavoratori.

Mauro Tedde

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