La Nuova Sardegna

Sassari

Una serata alle «Iene» per il disabile sassarese campione mondiale di videogiochi

Massimiliano Sechi nello studio delle «Iene»
Massimiliano Sechi nello studio delle «Iene»

Massimiliano Sechi ha sfidato alla playstation il calciatore del Milan Niang e ha incontrato l'allenatore Mihajlovic. Una magnifica storia di coraggio, determinazione e buonumore

17 novembre 2015
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SASSARI. Coraggio, determinazione e buonumore: con queste qualità Massimiliano Sechi, 28enne sassarese affetto da focomelia e costretto a muoversi su una sedia a rotelle, è diventato un campione dei videogiochi e un personaggio notissimo sul web, dove la sua pagina Facebook conta quasi 80mila fan.

Per Massimiliano quella di ieri, lunedì 16, è stata una serata davvero speciale: è stato infatti protagonista di un servizio delle «Iene», la celebre trasmissione di Italia 1, in cui ha sfidato alla playstation (e ad altro: guardate il filmato sino alla fine) il calciatore Niang del Milan.

GUARDA IL SERVIZIO DELLE IENE

Il confronto tra «Macshg» (nome di battaglia di Massimiliano) e il giocatore rossonero ha dato lo spunto alle Iene per fare un ritratto del giovane sassarese: uno che non si è mai arreso alla sua condizione di disabile, anche se qualche volta ha avuto la tentazione di farlo, come si può leggere in questo post su Facebook.

Quando sarete stanchi, quando crederete che sia troppo difficile, quando nessuno crederà in voi..sorridete. Sorridete...

Posted by Massimiliano Sechi on Mercoledì 5 agosto 2015

Prendiamo il viaggio, per esempio. Massimiliano aveva il biglietto aereo, ma poco prima di partire la compagnia aerea gli ha comunicato che non avrebbe potuto imbarcare la sua carrozzina a motore.

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Rimanere a casa? Neanche per sogno. Ha ripiegato sul traghetto e poi ha raggiunto gli studi televisivi a Milano guidando un'auto i cui comandi sono stati adattati alla sua condizione.

Una vita passata a ripiegare e ad adattarsi. Inevitabile quando non hai mani né braccia, e hai gambe che non ti possono sorreggere. Eppure Massimiliano non ha mai avuto paura.

Quando era bambino i coetanei lo insultavano non per reale disprezzo nei suoi confronti, ma perché era troppo bravo e potevano batterlo soltanto facendolo innervosire.

Lo racconta al giornalista delle «Iene» e sorride. Ha capito così bene la lezione da diventare campione dei mondo dei Gec, i giochi elettronici competitivi. Una storia bellissima. Che continuerà.

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