Anche Bono minaccia di uscire da Abbanoa
Da settimane l’acqua erogata è torbida e giallastra mentre le bollette presentano costi spropositati
17 novembre 2015
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BONO. É sempre più forte a Bono il malcontento per i ripetuti disservizi di Abbanoa. Da tempo, in diverse zone del paese, in particolare nel rione di Funtanedda e nelle aree limitrofe, l'acqua erogata nelle case si presenta torbida e dal poco rassicurante colore giallastro. La situazione è resa ancora più paradossale alla luce dell'entità dei pagamenti richiesti agli utenti per un servizio spesso mediocre e, in troppi casi, addirittura pessimo.
Diversi cittadini infatti hanno lamentato la ricezione di bollette particolarmente salate, con costi sbalorditivi e decisamente spropositati rispetto ai consumi e alla qualità delle prestazioni ricevute.
L’amministrazione comunale ha fatto proprie le lamentele dei cittadini, sollecitando più volte i gestori del servizio; tuttavia, a oggi, i problemi non sono ancora stati risolti e la situazione, che si sperava fosse solo temporanea, appare ormai cronica e destinata a mantenersi in una condizione di stallo.
Quello per un’acqua potabile, pulita e sicura per tutti gli utilizzi della vita quotidiana è un diritto fondamentale in una società civile. Per questo motivo il palazzo municipale annuncia l’intenzione di schierarsi dalla parte dei cittadini in questa giusta battaglia e di non temere di arrivare a esiti e conclusioni drastiche. Non è solo Bono ad aver manifestato malumori nei confronti di Abbanoa, anche altri paesi del territorio hanno già espresso grave insoddisfazione nei confronti dell’operato dell'azienda; indicativa, a tal proposito, è la delibera dello scorso mese di luglio, con cui il comune di Illorai intendeva sancire il ritorno a una gestione autonoma della rete idrica e fognaria. Una strada, quella della rottura, che ora anche l'amministrazione del capoluogo del Goceano minaccia di seguire.
Maria Laura Mameli
