La Nuova Sardegna

Sassari

Sennori, spunta la tassa sui necrologi murali

Sennori, spunta la tassa sui necrologi murali

L’idea del Comune è di affidare in concessione a una ditta le affissioni mortuarie Ma in Consiglio la spunta la minoranza che si oppone e la pratica viene ritirata

15 novembre 2015
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SENNORI. Nuova puntata del caso loculi. La controversa vicenda dei rinnovi delle concessioni cimiteriali è tornata ieri sera all’attenzione del consiglio comunale di Sennori. La mozione della minoranza, che chiedeva l’annullamento delle delibere e la restituzione dei denari ai cittadini, non ha passato la prova dell’aula: il voto è finito 8 pari. Ma dall’amministrazione comunale hanno ammesso: «C’è un venti per cento di vecchi contratti da esaminare». Nel frattempo è spuntata l’ipotesi di una tassa sui necrologi.

La vicenda sul rinnovo delle concessioni cimiteriali è giunta ormai al capolinea. Quello di ieri è stato l’ennesimo tentativo della minoranza di azzerare un bando che nelle ultime settimane ha dato molto di cui discutere in paese. La maggioranza ha tracciato la rotta e detto chiaramente che non si torna indietro. L’unica apertura sul tema riguarda un buon 20% di vecchi contratti che potrebbero costringere il Comune a rimborsare gli utenti.

La vera novità riguarda l’introduzione di una tassa sui necrologi murali da affiggere in paese. L’idea è arrivata in aula fra le pieghe di una rivisitazione del regolamento delle pubbliche affissioni e l’approvazione di nuove norme ad hoc per le affissioni dei necrologi. Nel 2013, l’amministrazione comunale aveva deciso di affidare a una ditta alcuni spazi per le affissioni mortuarie. Ma per avviare il nuovo servizio si rendono necessarie alcune modifiche ai regolamenti. In sintesi, l’amministrazione vuole attrezzare il paese con delle bacheche spendendo circa 7900 euro. A quel punto, la ditta – scelta a trattativa privata – beneficerebbe di una concessione di 9 anni che le garantisce fino al 70% degli introiti derivanti dalla tassa di affissione dei necrologi.

Un’ipotesi criticata da tutta la minoranza, che in aula ha fatto barricate per contrastare una scelta «contro i cittadini». In verità, il nuovo balzello colpirebbe le agenzie funebri, che si occupano di produrre e affiggere i manifesti. Un costo che però – questo il timore della minoranza - potrebbe ricadere indirettamente sulla clientela. Per questo, i consiglieri d’opposizione hanno respinto l’ipotesi in modo compatto. E non è un caso che l’assessore Vincenzo Leoni – relatore della pratica – abbia chiesto il ritiro del punto per ridiscuterlo in commissione. Forse anche perché, vista l’assenza del consigliere Giovanni Cocco, maggioranza e opposizione si ritrovavano 8 a 8: il rischio era che il regolamento fosse bocciato dall’aula. Tutto rinviato alla prossima seduta. (s.s.)

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